Italia terra di eventi sportivi: fino al 2026 un’occasione per rinascere
Malagò: “Servono figure imprenditoriali”. Da marzo inizia la fila di eventi sportivi mondiali in Italia. Il Presidente del Coni ne parla
Milano – Una grande occasione per l’Italia. Dallo sport può arrivare il volano economico necessario per trovare un equilibro finanziario nazionale, adesso messo a dura prova dallo stop alla vita normale del Paese, dovuto alla diffusione del coronavirus.
Tuttavia, già dal prossimo anno 2021, con la speranza che il vaccino debelli completamente il Covid-19, l’Italia inizierà ad ospitare una serie impressionante di eventi sportivi, che porteranno possibilità dilavoro e ricchezza. Già il Pil risente positivamente del fatturato sportivo, per esso il 3% della crescita economica. E le manifestazioni che saranno ospitate, dal 2021 al 2026 potrebbero dare all’Italia un nuovo boom economico. Accadde con le Olimpiadi di Roma 1960. Nel dopoguerra, il Paese si stava rialzando e i Giochi diedero una spinta ulteriore per uscire dal buio della povertà. Adesso, senza una guerra combattuta prima, almeno con i carrarmati, ma con i camici dei medici e le cure anti Covid, la storia potrebbe ripetersi a favore. Non solo l’Atp Finals di Torino, ai quali è atteso il fenomeno Sinner a portare in alto i colori azzurri, ma anche gli Europei di nuoto nel 2022, gli Europei di atletica nel 2024, nonché anche i Mondiali di sci alpino, già dal prossimo marzo. Ci saranno poi i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali e poi ecco i Giochi del Mediterraneo. Sei anni di sport e di crescita. Sei anni di lavoro e di turismo.
Ne ha parlato Giovanni Malagò al convegno organizzato da RCS “Sport Industry, nuove sinergie di sistema per la ripresa del settore”. Il Presidente del Coni ha commentato questa grande fila di eventi che l’Italia ha saputo conquistare con grande professionalità manageriale: “Abbiamo una grande chance: capitalizzare al meglio questa grande batteria di eventi sportivi che ci attendono da qui al 2026 su tutto il territorio. Questa situazione genera opportunità occupazionali e sinergie sul sistema eccezionali, ma anche un focus sul nostro Paese a livello imprenditoriale, dove abbiamo delle eccellenze”. Un prodotto sportivo tutto tricolore. Un’attrazione sportiva per tutto il Paese. Da nord a sud. Un’occasione storica, mai avvenuta prima: “Il mondo ha fame di entertainment sportivo – prosegue Malagò – e l’Italia da sola ha una quota mostruosa anche su questo. In questo scenario dovremo essere pronti a recepire le nuove esigenze: allo sport oggi, a prescindere dalla passione e dalla competenza, serve cultura imprenditoriale e aziendale. Non voglio fare polemica, ma quando vedo soggetti che non hanno questa cultura e dovrebbero essere il motore di queste opportunità da generare qualche domanda me la faccio”.
Mentre il Cio sta lavorando alacremente con il comitato organizzatore dei Giochi e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia ha i suoi campioni già qualificati: “A oggi l’ltalia ha 208 atleti a Tokyo, con assoluta parità di genere. Io sono convinto che sarà l’Olimpiade delle sorprese, sia a squadre che a livello individuale, si capisce già da come sta andando lo sport oggi”.
(Il Faro online)