Coni a rischio sanzioni dal Cio, Malagò: “Può accadere da un momento all’altro. Siamo in panne”
La riforma lede l’autonomia del movimento sportivo italiano. La Carta Olimpica parla chiaro. Ma il Governo ribadisce che non è così
Roma – Con l’approvazione della riforma dello sport si da il via alle possibili sanzioni del Comitato Olimpico Internazionale all’Italia. E’ una previsione nefasta, che tra discussioni e provvedimenti, si è fatto largo in questi mesi di dibattito tra sport e politica. O meglio: tra Coni e Governo.
Sul piatto c’è l’autonomia del Coni che deve essere garantita e protetta. Lo dice la Carta Olimpica e lo ribadisce Malagò. Il Presidente del Coni lo ha detto ancora una volta, durante le premiazioni letterarie e giornalistiche al Coni, due giorni fa: “Dopo le sanzioni alla Bielorussia, siamo noi a rischiare insieme al Sudafrica”. Non gareggeranno con la bandiera del proprio Paese gli atleti bielorussi, ma lo faranno sotto il vessillo olimpico, ai prossimi Giochi di Tokyo 2021: “Siamo arrivati ad un punto cruciale, che da un momento all’altro la macchina si può fermare”.
Il tono di Malagò è allarmistico e il movimento olimpico italiano è preoccupato. Più volte intanto Spadafora, controbattendo alle parole del Coni, ha tranquillizzato Thomas Bach con l’invio di un’attesa lettera. Non esiste nessuna infrazione di autonomia nei confronti del Coni. Anzi. La riforma migliora sistemi e progettualità. La legge elaborata sembra essere una svolta, come indica spesso il Ministro dello Sport. Ma al Cio sono preoccupati. Anche il Presidente dello sport mondiale lo ha detto diverse volte, in diverse occasioni.
Il Cio potrebbe sanzionare anche l’Italia. Il fascicolo Coni è già sul tavolo dell’Esecutivo e i membri stanno attendendo sviluppi risolutivi dalla politica italiana: “Siamo nel pieno caos – ha sottolineato Malagò – la gestione dello sport è in panne”. Malagò ha proseguito parlando di Sport e Salute: “Ci si trova tutti quanti in mezzo al mare. Parlo del Governo, della neonata società Sport e Salute, che al momento, ha solo cambiato nome, il Dipartimento nei costituito e il Coni. Una cosa è certa – ha detto convinto il Presidente del Coni – il Coni dovrà avere la sua autonomia. Non lo dico io, lo indica la Carta Olimpica”.
(Il Faro online)