Maxisequestro di impianti di autodemolizioni: nei guai 16 aziende di Roma e Fiumicino

Sigilli per 6 strutture. 38 gli indagati per reati ambientali e truffe assicurative
Roma – Sequestro di 6 impianti di autodemolizione e 15 carri-attrezzi, a carico di 16 diverse aziende di Roma Capitale e Fiumicino, 38 gli indagati che devono rispondere, a vario titolo, di reati ambientali relativi alla gestione illecita di rifiuti pericolosi, ma anche truffe assicurative e simulazioni di reato, per la demolizione di una molteplicità di veicoli oggetto di successiva denuncia di furto.
Questa mattina i militari del gruppo Carabinieri Forestale e del Nipaaf di Roma, la Polizia Locale di Roma Capitale e la Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma Capitale, con la collaborazione del Gruppo Carabinieri di Roma – Compagnia Roma Eur e del Reparto Aeromobili Carabinieri e con il supporto tecnico di Arpa Lazio, dato esecuzione alle misure cautelari disposte dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Si tratta di 6 diversi impianti costituenti una batteria contigua in località Laurentina – Acqua Acetosa Ostiense.
L’attività nasce dalle verifiche a carico degli impianti di autodemolizione per lo più privi di autorizzazione per mancanza dei requisiti essenziali ai fini del rilascio.
Dopo un’attenta verifica amministrativa hanno preso luce le prime ipotesi di reato condivise dall’autorità giudiziaria e approfondite con attività tecniche di alto livello.
Il lavoro congiunto di varie forze di polizia ha consentito di accertare come gli impianti operassero in assenza di titoli abilitativi validi, occupando con rifiuti pericolosi aree aperte al pubblico transito e senza rispettare i minimi criteri ambientali previsti dalla norma speciale.
Le indagini hanno inoltre evidenziato circostanze in cui i veicoli fuori uso non venivano neanche privati dei combustibili né di altri componenti pericolose e gestiti in totale spregio della sicurezza ambientale.
Le misure adottate determinano l’interruzione dell’attività illecita e l’avvio di tutta la complessa fase di bonifica dei siti e del recupero ambientale dell’area.
Zotta e Ferrara: “Un plauso alle Forze dell’Ordine”
“A seguito della maxi operazione che ha portato al sequestro di 6 impianti di autodemolizione e 15 carri-attrezzi, a carico di 16 diverse aziende della Capitale e Fiumicino e dove la Polizia della Città metropolitana di Roma ha lavorato in sinergia con Carabinieri e Polizia locale di Roma Capitale, esprimo tutto il mio apprezzamento per la professionalità e lo spirito di abnegazione che il corpo della Polizia della Città metropolitana ha prodotto in questo duro lavoro di indagini e sequestri”. È quanto si legge in un comunicato stampa di Teresa Zotta, Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma.
“I più sinceri complimenti – conclude Zotta – vanno a tutto il Corpo della Polizia metropolitana di Roma e a tutte le Forze dell’ordine coinvolte”.
“Un’altra operazione messa a segno dalla nostra Polizia metropolitana che ha lavorato in sinergia con Carabinieri e Polizia Locale di Roma Capitale per contrastare attività illecite che si annidavano dentro impianti di demolizione tra la Laurentina Acqua Acetosa Ostiense”, scrive in una nota Paolo Ferrara, Consigliere Delegato Città metropolitana di Roma.
“Dopo mesi di indagini – prosegue Ferrara – e verifiche abbiamo stroncato una rete commerciale illegale, priva di autorizzazioni e requisiti. Un plauso va a tutto il personale della Polizia metropolitana coordinata dal Comandante Mario Sette”.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
(Il Faro online)