Nodo riforma, Malagò: “Situazione folle e illegale, rischiamo l’esclusione dal Cio”
Lo ha ribadito con preoccupazione il Presidente del Coni ieri sera a ‘Che tempo che fa’. Il 27 gennaio l’Esecutivo del Cio si riunisce
Roma – “Siamo illegittimi nell’ordinamento internazionale, il Governo sa che c’e’ questa situazione illegale“. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ospite a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre ha rilanciato l’allarme sulla autonomia del Coni in vista delle Olimpiadi dopo la riforma dello sport.
“L’autonomia del Comitato olimpico – ha aggiunto Malagò – è sancita dalla Carta Olimpica, io sono molto molto preoccupato, è una forma di puro autolesionismo quello che stiamo facendo. Quello che sta succedendo è una follia. Il prossimo esecutivo del Cio è previsto il 27 gennaio, il rischio c’e’ e sono preoccupato: siamo all’ultima tacca della riserva“, ha aggiunto Malago’ rispondendo alla possibilità che il Cio vieti agli atleti italiani di partecipare a Tokyo 2020sotto la bandiera italiana. “Non so se a quel punto il processo sarebbe irreversibile, ma i tempi sarebbero di sicuro molto stretti“.
“La maggioranza non ha trovato un accordo, per divisioni interne, sul decreto per la governance, all’interno della delega – ha proseguito Malago’ – Il Ministro dello sport a si e’ impegnato, ma la soluzione non si e’ trovata. Con il Cio, quando abbiamo battuto Stoccolma per i Giochi di Milano-Cortina, avevamo preso un impegno che non abbiamo mantenuto. Ci sono stati contatti anche negli ultimi tempi tra Bach e il premier Conte, ma la soluzione sull’autonomia non c’e’“.
Malago’ ha parlato di atleti olimpici, “preoccupati per non dire altro“, di difficoltà (“mi hanno comunicato che il mio ufficio e’ chiuso dal 23, ma io avevo gia’ preso tre appuntamenti…”), di “una societa’ che e’ definita dal Governo in house“, riferendosi a Sport e Salute come segno della mancata autonomia, e ha infine aggiunto. “Questo e’ autolesionismo. Perche’ e’ successo tutto questo? La politica si e’ voluta occupare di sport, e ben venga: ma avrebbe dovuto cominciare dalla scuola, e invece si e’ occupata di qualcosa che funzionava molto bene“.
La risposta di Sporte e Salute: “La prassi della chiusura natalizia degli uffici è stata introdotta diversi anni fa dalla Coni Servizi, sotto la stessa guida del Presidente Malagò, e che la policy comunque prevede, come ogni anno, che si possa lavorare per le esigenze importanti. Il Presidente del Coni lo sa benissimo. La circolare riguarda il personale ed è volta, come avviene in ogni azienda, soprattutto ad attivare lo smaltimento di ferie arretrate“. E si fa presente: “Come è d’altronde sempre accaduto, potrà tranquillamente accedere agli uffici e ricevere i suoi ospiti“. (Ansa)