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“Borgo Sud” è il nuovo sequel dell’”Arminuta”, che presto diventerà un film

24 dicembre 2020 | 09:00
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“Borgo Sud” è il nuovo sequel dell’”Arminuta”, che presto diventerà un film

Il best seller di Donatella Di Pietrantonio ha da poco un seguito della storia: “Borgo Sud”, in cui le protagoniste de “L’Arminuta” sono diventate grandi

Di: LINDA SOGARO

Lo scaffale dei libri – L’Arminuta è diventata una donna: in “Borgo Sud”, uscito in libreria a Novembre, è sposata con Pietro, vive serenamente in una bella casa e in una vita piena di ricordi incompleti, incoerenti, che si sforza solo apparentemente di ricomporre. In un pomeriggio come un altro, le compare davanti la sagoma di una donna familiare, che sembra soltanto l’ombra di un corpo conosciuto: quello della sorella, ossuta, che non chiede permesso e si presenta con un bambino in braccio e uno sfregio sulla testa, a malapena nascosto da un cappello di paglia. Chi l’ha ridotta così e da chi si sta nascondendo?

È passato un anno dall’ultima volta in cui l’Arminuta e sua sorella si sono separate, ma non sappiamo perché. Sappiamo soltanto che Adriana indossa oggi diverse sembianze, ma ancora tutto del suo acume e della sua sfacciataggine, della sua fame di “verità ad ogni costo”, lanciando frasi e compiendo azioni ancora senza pensare alle conseguenze. Le tracce di continuità con ”L’Arminuta”, vincitore del premio Campiello 2017, sono i cardini della narrazione ma non la invadono: i richiami e la presenza del passato si dispiegano fortemente nella trama, imponendosi come punto di partenza per l’approfondimento psicologico dei personaggi a cui ci siamo affezionati nel primo libro. Il bambino che Adriana tiene in braccio quando ricompare nella vita dell’Arminuta, infatti, porta il nome di Vincenzo: quel Vincenzo dall’epilogo tragico e violento che ricordiamo dal primo libro, e che è insieme radice del dolore familiare e una nuova promessa per il futuro.

Anche in “Borgo Sud”, il seguito tanto atteso, Donatella Di Pietrantonio conferma l’impronta del suo stile intenso e cruento, inscindibile dalla sua firma. E, ancora una volta, ripercorre attraverso i personaggi l’amore per la sua terra, l’Abruzzo: metafora di una vita scarna, onesta, difficile.
Se “l’unica madre conosciuta è quella delle proprie mancanze”, in riferimento al primo libro, nel sequel il tema si snoda intorno all’appartenenza fraterna: l’una mescolata con l’altra in un passato povero e duro, in cui “si fa il brodo con l’ombra del campanile” e oggi avvolte in un mistero, che dovranno nuovamente sciogliere insieme.

L’Arminuta diventerà presto un film: ecco le anticipazioni

Con la regia di Giuseppe Bonito e la sceneggiatura di Monica Zapelli e della stessa Di Pietrantonio, la versione cinematografica de “L’Arminuta” è in questi mesi in fase di lavorazione. La giovane scelta per il ruolo della protagonista è Sofia Fiore, una tredicenne di Vasto, che ben incarna nello sguardo ampio e languido, l’immagine letteraria dell’Arminuta.

Una scelta che resta fedele all’amore per la terra d’Abruzzo e alla protagonista del romanzo, ovvero “Colei che è ritornata”: una bambina adottata da una famiglia benestante,
che viene “restituita” alle sue origini di povertà, senza spiegazioni. La ricerca delle motivazioni e delle verità nascoste dietro questo abbandono (che al contempo è una restituzione) saranno lo scopo del suo viaggio per diventare adulta, accettando l’assenza materna come condizione estrema della crescita e il dono di una sorella come soluzione della sopravvivenza.

Dopo una fortunata versione teatrale, andata in scena in diverse città dell’Abruzzo tra cui l’Aquila e Pescara, restiamo in attesa del film in lavorazione, del cui cast fanno parte anche Fabrizio Ferracane, Elena Lietti, Carlotta De Leonardis e Andrea Fuorto.
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