Olimpiadi paura Covid, il Giappone sospende i ‘corridoi’ per gli atleti in ingresso
Si ferma il Giappone e chiude le frontiere. Anche per quanto riguarda i programmi di allenamento degli atleti qualificati
Roma – A distanza di 205 giorni dalla cerimonia di apertura prevista il 23 luglio 2021, la marcia di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021 vive ancora di ostacoli e paura. Dopo le nuove restrizioni datate 11 dicembre, il Giappone ha tirato ancora il freno, annunciando di voler sospendere anche il programma che garantiva speciali agevolazioni all’ingresso (i cosiddetti ‘corridoi’) per gli atleti e i loro staff da diverse nazioni che avevano in programma di trascorrere un periodo di preparazione agonistica in terra nipponica.
La decisione è legata naturalmente ai rischi di diffusione del coronavirus, in particolare della nuova variante inglese, tanto che il Governo di Tokyo ha già notificato il dossier al Comitato olimpico giapponese e a diverse federazioni sportive interessate.
La sospensione dovrebbe rimanere in vigore fino al 31 gennaio, con l’auspicio che – anche grazie alla campagna di vaccinazione globale – dopo quella data la curva dei contagi si sia invertita. Un provvedimento che tuttavia la dice lunga sullo stato di paura che vige nel Paese del Sol Levante, anche se a ben guardare certi politici di alto livello non sembrerebbe così. Secondo la testata sudcoreana The Dong-A Ilbo, il ministro per i Giochi Seiko Hashimoto ha ammesso di aver cenato con altre cinque persone in un ristorante di sushi a Tokyo il 17 dicembre scorso, violando così le regole di contingentamento e distanziamento imposte dal suo stesso governo per far fronte all’ondata di contagi. La gaffe segue di due giorni lo stesso scivolone del primo ministro Yoshihide Suga, che il 15 dicembre aveva cenato con altre otto persone. Suga aveva subito chiesto scusa, ma questo non gli ha permesso di evitare un crollo dei consensi di ben 16 punti percentuali.
Tornando alle Olimpiadi al momento non esistono problemi per quanto riguarda la delegazione azzurra: Casa Italia e tutti i sopralluoghi legati all’organizzazione della spedizione dell’Italia Team sono stati già effettuati, e nonostante molte nazionali siano già in bolla in vista delle prime competizioni internazionali previste a gennaio, nessun evento è al momento previsto a Tokyo prima di marzo. Ciò che invece continua a preoccupare il Coni in vista di Tokyo 2021 è il rischio di incappare in pesanti sanzioni del Cio riguardo l’autonomia dello sport italiano dopo la mancata approvazione della parte di legge a riguardo. Nel ventaglio di ipotesi, anche quella peggiore che vedrebbe gli atleti azzurri senza la bandiera tricolore. La data decisiva resta quella del 27 gennaio con l’ultimo Esecutivo del Cio utile.
Se per la spedizione giapponese il Coni si era mosso per tempo, lo stesso a causa del coronavirus non è ancora accaduto per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022. A poco più di un anno da quell’evento, in altri tempi sarebbe già dovuto essere tutto pronto e invece l’ultimo viaggio programmato in Cina risale all’aprile scorso e fu cancellato a causa del lockdown generalizzato che ha riguardato tanti altri comitati mondiali. (Ansa)