Finisce l’era Villa: ecco cosa accadrà ora a Formia
Paola Villa ha rifiutato la possibilità di convocare il consiglio con la procedura d’urgenza. “Si riconosce con dignità quando si perde”
Formia – Dicembre è stato senz’altro un mese turbolento per i formiani. Un mese che si è aperto con le dimissioni del sindaco, Paola Villa (dimissioni ufficializzate il 30 novembre). Dimissioni però revocabili, segno di una strategia che, evidentemente, il Primo cittadino credeva vincente.
Da quel giorno, si sono susseguite quasi tre settimane di consultazioni, quando, quasi al fotofinish, lo stesso Sindaco ha annunciato di aver ritirato le dimissioni (leggi qui), pronta ad approvare (il consiglio è fissato per il 28 dicembre, dato che, secondo la diffida inviata dal Prefetto, la data ultima è il 31 dicembre) gli equilibri di bilancio. Una seduta in seconda convocazione (e che, quindi, per avere la maggioranza necessitava di meno voti a favore) che ha generato molte polemiche ancor prima di diventare realtà.
Poi il consiglio. Una seduta dai tratti thriller, resa ancor più tesa dal lutto che ha coinvolto il Municipio, con la scomparsa del consigliere Gerardo Forte che, poche ore prima di spirare, aveva consegnato le proprie dimissioni (a subentrare, per poche ore, ci sarà Serena Cardillo).
Arrivato il momento di approvare il bilancio, le votazioni si chiudono in parità: 12 a favore, 12 contrari. Di fatto, l’unico consigliere a tornare all’ovile di Paola Villa è Giovanni Costa, pronto a darle fiducia e ad aspettare le nuove nomine di Giunta.
Dai banchi della minoranza esplode la polemica: per loro, anche se le votazioni sono terminate in parità, il bilancio non è stato approvato. Non la pensa così il segretario generale, Alessandro Izzi, che, semplicemente non li ritiene approvati e consiglia di riconvocare il consiglio con la proceduta d’urgenza (non ci sono più i tempi tecnici per quella ordinaria).
Formia balla sull’orlo di un abisso chiamato commissariamento prefettizio, ma ci balla per poco, giusto il tempo di caderci dentro con tutte le scarpe. Il sindaco di Formia, con amarezza, ammette che il suo mandato è ufficialmente terminato lì, consumato dentro quella sala, dove a tradirla ci sono anche alcuni consiglieri in seno alla sua maggioranza al tempo delle elezioni.
“Si riconosce – affermerà qualche giorno dopo lo stesso Sindaco, durante la conferenza stampa – con dignità quando si perde. Formia, il 28 dicembre non è stata scelta da 12 consiglieri, altri 12 l’hanno scelta.”
Che cosa è successo dopo il consiglio?
A Formia arriverà un commissario prefettizio. Bene, ma quando? Che cosa è successo in questi giorni, dal consiglio del 28 fino ad oggi?
Ufficialmente, Paola Villa, è ancora il sindaco in carica – ha deciso di non dimettersi fino all’arrivo del prefettizio – e lo resterà fino a metà gennaio, perché lo scioglimento del Comune non è immediato. Cosa comporta questo? Fino a quando il prefetto di Latina, Maurizio Falco, non nominerà un Commissario, il Municipio di via Vitruvio avrà in carica i suoi principali organi, ovvero Sindaco, consiglio comunale e Giunta, qualora il Primo cittadino decidesse di ricomporla (contestualmente al ritiro delle dimissioni aveva annunciato l’azzeramento della Giunta).
Sebbene, infatti, fin da subito la Villa abbia respinto l’idea di una seduta d’urgenza del consiglio, il prefetto ha comunque dovuto attendere la scadenza dei termini (31 dicembre). A partire da ieri, ovvero dal 1 gennaio, si può procedere alla nomina di un commissario ad acta, che dovrà visionare, insieme al dirigente del settore e al collegio sindacale, i conti del comune per capire se c’è o meno la sussistenza di squilibri di bilancio, che porterebbero allo scioglimento.
Da parte di tutta la redazione, le più sentite condoglianze alla famiglia Forte.
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