Dpcm di gennaio, nuove misure su spostamenti, bar e palestre: le ipotesi del Governo
Non è escluso lo stop ai trasferimenti tra regioni, a prescindere dal colore, se non per motivi di salute, di lavoro o per urgenze
Roma – Nuovo Dpcm in arrivo, dal 16 gennaio ecco ulteriori misure e regole per arginare la diffusione del coronavirus. La stretta, dopo il decreto covid, prenderà forma in questi giorni. Sotto i riflettori, spostamenti, bar, ristoranti, negozi. Attenzione anche a piscine e palestre. Mercoledì 13 gennaio, alla Camera, si presenterà il ministro della Salute Roberto Speranza: in Aula, si legge sul sito della Camera, “avranno luogo le Comunicazioni del Ministro della Salute sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19“. Speranza, al Corriere della Sera, ha già spiegato che il nuovo Dpcm “manterrà l’attenzione al rigore, con misure di contenimento significative”.
Bar e ristoranti potrebbero essere interessati da misure anche in zona gialla. Per gli spostamenti nella zona arancione, si potrebbe mantenere la regola che consente di uscire dai comuni con meno di 5000 abitanti che permette di allontanarsi per 30 km senza raggiungere il capoluogo di provincia. Non è escluso lo stop ai trasferimenti tra regioni, a prescindere dal colore, se non per motivi di salute, di lavoro o per urgenze.
Il quadro è stato già parzialmente delineato dall’ordinanza che entrerà in vigore domenica 10 gennaio e che sancirà la permanenza di 5 regioni in zona arancione al termine del weekend che, in base al decreto covid, prevede ‘regole arancioni’ per tutta Italia. Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto non cambieranno zona lunedì. “Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita”, ha twittato Speranza annunciando la firma dell’ordinanza, elaborata dopo l’analisi condotta sui dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021: “Calabria, Emilia Romagna e Lombardia” hanno “un Rt puntuale significativamente maggiore di 1, altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale, la Puglia, o che lo sfiora, Lazio, Piemonte, Veneto“. Il Veneto, infine, “mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale”.
Le nuove regole relative alla valutazione dell’Rt (con ingresso in zona arancione se si supera la soglia di 1) lasciano ipotizzare restrizioni eventuali anche per altre regioni. “Il Lazio è l’unica delle grandi regioni ad essere rimasta sempre gialla. E’ un buon risultato, ma vorrei che fosse chiaro che non è un liberi tutti, visto che oggi siamo gialli, ma la prossima volta potremmo già essere arancioni“, ha detto ad esempio Alessio d’Amato assessore alla salute del Lazio in una intervista a Il Messaggero affermando che “servono comportamenti molto rigorosi, la situazione è seria”. (fonte Adnkronos)