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Tre padri per tre campioni: la favola sportiva dei Busà, dei Maniscalco e dei Valdesi

9 gennaio 2021 | 20:38
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Tre padri per tre campioni: la favola sportiva dei Busà, dei Maniscalco e dei Valdesi

Tre padri e maestri di karate che hanno preso per mano figli che poi, sono diventati leggende della disciplina marziale

C’è una bella storia nel karate. Una storia che si moltiplica per tre, che potrebbe ispirarsi a una canzone emozionante degli anni ’70: ‘Father and Son’. La canzone di Cat Stevens ripresa poi a varie riprese da altri cantanti famosi, tra cui anche il gruppo musicale inglese del decennio 1990 ‘Boyzone’, descrive uno dei rapporti umani più importanti e più suggestivi. Quello tra ‘padri e figli’. Succede nello sport. E spesso anche.

Luigi Busà e papà Sebastiano (foto@Facebook)

Un padre accompagna il proprio figlio a praticare quello sport lì. E’ accaduto nel calcio, è accaduto nel nuoto, è accaduto nel canottaggio. E’ accaduto nella storia dello sport in generale. Cesare Maldini e poi Paolo Maldini. Giorgio Lamberti e poi Michele Lamberti, Alessio Sartori e poi Matteo Sartori. Non sono i primi e non saranno neanche gli ultimi a proseguire la generazione. Un padre che in quello sport ha segnato passi importanti. Un padre che è stato Maestro di karate, nel  caso specifico, e ha preso per mano figli che poi, nel karate mondiale, hanno segnato la  storia.

Ce ne sono tre in Italia, di queste storie, tra le tantissime. Storie poi diventate favole e leggende, grazie alle imprese sportive di quei figli che sul tatami hanno fermato il tempo e conquistato una miriade di medaglie. Luigi Busà e papà Sebastiano. Stefano Maniscalco e papà Sergio. Luca Valdesi e papà Andrea. C’è una foto significativa postata  sui social in queste ore. L’ha pubblicata il pluricampione mondiale di kumite Luigi Busà, pronto a sbarcare a Tokyo per le sue prime OIimpiadi, a luglio. E le prime Olimpiadi per il karate: “Tre papà, 3 siciliani, 3 titoli iridati nello stesso Campionato del Mondo. Tampere 2006”. Così scrive Luigi su Facebook. In posa nella foto, fieri e orgogliosi dei successi dei propri figli, ci sono loro: Sergio Maniscalco, Andrea Valdesi e Sebastiano Busà. In quello splendido mondiale di Tampere, Stefano Maniscalco, Luca Valdesi e Luigi Busà, i primi due nel kumite e il terzo nel kata individuale e a squadre (insieme a Lucio Maurino e Vincenzo Figuccio), fecero meraviglie.

Stefano Maniscalco e papà Sergio

Tra i primi passi nella disciplina di campioni assoluti, che grazie al talento e ai consigli di quei papà lì, hanno scalato le classifiche mondiali, portandosi in cima ai migliori del mondo, a suon di medaglie. Sono leggende azzurre, sono storie di uomini e di atleti che hanno emozionato, conquistato medaglie e insegnato ai giovani di oggi, a non mollare, a crescere. Ad essere ‘buoni figli’ per i propri padri. Lo fa il karate. Il Bushido segna il cammino. E anche gli abbracci. Lo  dice Antonello Venditti in una sua celebre canzone “Peppino”. “Un padre e un figlio con un solo  abbraccio, fermano il tempo e vanno oltre lo spazio”. Quante volte li abbiamo visti fare questo gesto. Un gesto che oggi, nei tempi del Covid-19, sembra lontano, lontanissimo dalla normalità. Ma quegli abbracci ci sono  stati a bordo tatami, come ai piedi del podio. Come ci saranno ancora. Lo sport insegna  a non mollare. Il  karate insegna a  crederci, fino in fondo.

Luca Valdesi e papà Andrea (foto@Facebook)

Probabilmente è stato questo il  primo insegnamento  dato a Luigi, a Stefano e a Luca. Dai propri padri. Non è semplice diventare dei campioni affermati e a livelli mondiali, ma quei papà lì hanno realizzato i  sogni più belli  dei propri figli leggende. Li hanno instradati nel karate azzurro, lasciandoli poi alle cure dei tecnici della Nazionale e delle rispettive squadre di appartenenza. Fiamme Gialle per Maniscalco e Valdesi e Carabinieri per Busà. Quest’ultimo prosegue a scrivere su Facebook: “Questa è una storia bella da raccontare per chi si affaccia al nostro meraviglioso sport, ma non solo agli atleti, pure ai genitori. Guardando questa foto ho rivissuto un momento magico”.

A Tampere nel 2006 ci furono tre splendide medaglie d’oro mondiali e proprio davanti agli occhi dei tre genitori. Tre padri, tre figli. Tre maestri e tre campioni. Della splendida terra di Sicilia. Una terra talentuosa per il karate azzurro, evidentemente. Ha dato i natali a tre atleti infiniti del karate. Questi sognano allo stesso modo di poter costruire una favola più bella, con quei figli che un giorno arriveranno per Stefano e Luigi. Luca ha due campioncini in casa. Nel calcio e proprio nel karate.

E la canzone “Father and Son” farà sempre da sottofondo. Come quegli abbracci oltre il tempo e lo spazio, che scriveranno altre leggende.

Tre papà,3 siciliani,3 titoli iridati nello stesso campionato del mondo.TAMPERE 2006.

Nello sport come nella vita si…

Pubblicato da Luigi Busà su Sabato 9 gennaio 2021

(Il Faro online)