Prada Cup, Luna Rossa chiede penalità per Ineos. Gli inglesi: “Che la smettano, sono rozzi”
Una scia di polemiche a margine delle regate in mare in corso in questi giorni in Nuova Zelanda. Gli italiani chiedono attenzione da parte dei giudici
Aukland – Doveva essere una ‘tranquilla’ competizione sportiva come accade tutti gli anni, ma la Prada Cup si sta rinfoltendo di ricorsi, reclami e incidenti. Tutto passa per le regate che Luna Rossa sta disputando con Ineos.
Gli inglesi hanno violato il regolamento la scorsa settimana e gli italiani hanno fatto ricorso. Accolto. Ma solo con una sanzione pecuniaria di 5 mila dollari. Quel buco di entrata nella boa non era stato regolare. Adesso la manifestazione sta proseguendo per annunciare al mondo la sfidante di Emirates nella prossima America’s Cup di marzo. Nelle scorse due notti sono continuati i matches tra gli italiani e i britannici. Questi ultimi già sanzionati con un giallo e rischierebbero la squalifica, se colpevoli di un’altra violazione del regolamento.
Dopo un grande match in mare tra sorpassi e avvicendamenti reciproci, l’ultima gara vede Luna Rossa alzare la voce ancora una volta. Avrebbe violato la ‘safety zone’ Ineos. Nel round robin specifico gli inglesi hanno conquistato il primo punto valevole la qualifica per marzo e hanno vinto la gara.
Secondo il capitano di Luna Rossa Max Sirena, Ineos andava sanzionata: “Hanno violato tre volte il regolamento”. Anche il timoniere australiano James Spithill ha espresso il suo pensiero e lo stesso disappunto di Sirena: “Sono sorpreso che non siano stati penalizzati“. E’ arrivata la replica dell’equipaggio inglese. Lo ha fatto tramite Ben Ainslie, la guida dei britannici in competizione. Quest’ultimo ha detto in conferenza stampa: “Le squadre dovrebbero dire: facciamo guardare tutte le nostre barche, facciamole esaminare di nuovo e poi che si finisca con i reclami”. Ha proseguito poi parlando del contesto tecnico di una competizione che vede barche avveniristiche sfidarsi con tutti i carismi del caso: “In questo sport, quando c’è una nuova classe di barca (qui si gareggia con gli AC75, ndr), è difficile perché c’è poca chiarezza sul modo in cui i vari aspetti vengono misurati e ovviamente ci affidiamo ai vari di team di misurazione per esaminare le nostre barche prima che venga data la certificazione per una regata. A volte, però, si perdono qualcosa”. Ha poi chiarito: “Essere squalificato per qualcosa che non migliora le prestazioni, quando corri a questo livello… Non credo che sia così che dovrebbe essere giocata la partita“.
“Siamo gli unici ad avere un warning, ma è un problema che potrebbe riguardare tutti – ha sottolineato – penso che queste proposte che si possono lanciare da una squadra all’altra siano un po’ rozze, anche perché sono su cose che non fanno la differenza sulla prestazione di una barca. Non credo che si debba giocare in questo modo“.
(Il Faro online)