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“Welfare mafioso” a Palermo, Tirrito: “Lo Stato non può lasciare spazio ai boss”

26 gennaio 2021 | 19:30
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“Welfare mafioso” a Palermo, Tirrito: “Lo Stato non può lasciare spazio ai boss”

La Portavoce del Cogi: “La mafia c’è, ed assume forme nuove, rivelandosi più pericolosa di prima”

“La mafia ha sempre lucrato sulla debolezza degli altri, e oggi più che mai mangia sulla disperazione. Le indagini della Procura Distrettuale Antimafia, che hanno portato al fermo di 16 persone affiliate al clan del mandamento di Tommaso Natale a Palermo (leggi qui), hanno dimostrato come allo Zen di Palermo si sia dato vita a una sorta di ‘welfare mafioso’, portando cibo e aiuti a chi ne aveva bisogno durante la prima fase del lockdown. La domanda da farsi oggi è: perché il Governo non è stato in grado di far sentire la forza protettiva dello Stato, lasciando così il territorio in mano alla criminalità?”

A parlare è Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato Collaboratori di Giustizia (Cogi). “La mafia – prosegue – si è manifestata stavolta sotto forma di agenzia di supporto sociale, concretizzando – con una sorta di banco alimentare – il concetto di antistato che ti nutre in un momento di difficoltà. Ma se la modalità è nuova, figlia del lockdown, l’atteggiamento è antico, spiegato bene dal detto siciliano ‘a cui ti runa pane u chiami papà’, cioè obbedisci a chi ti nutre. La mafia dunque c’è, ed assume forme nuove, rivelandosi più pericolosa di prima.

Maricetta Tirrito

Maricetta Tirrito

Va rivisto il sistema degli aiuti che il Governo ha dato, senza riuscire né a coprire il fabbisogno delle famiglie né a mantenere viva l’economia – spiega Tirrito -; vanno riviste le priorità e il concetto stesso di presenza dello Stato in un momento in cui la voce di bilancio dedicata al welfare deve pareggiare quella dedicata agli investimenti; e invece notiamo carenze in entrambi le declinazioni.

Non si può restare a guardare: il fallimento del governo è dimostrato dallo spazio di manovra lasciato alla mafia, libera di intrufolarsi in quei buchi lasciati scoperti dalle Istituzioni. La criminalità – ne abbiamo parlato anche in una diretta facebook pochi giorni fa (clicca qui per guardare la diretta su fb oppure guardala nel riquadro sotto) – ha provato a trasformarsi vestendo i panni della solidarietà, creando così nuovi proseliti. Ed è solo grazie alle forze dell’ordine se si è riusciti a scardinare questo sistema. Ma spetta a chi governa – conclude Tirrito – porsi il problema di un cambiamento radicale: lo si deve alle famiglie in difficoltà, lo si deve all’Italia”.

(Il Faro online)