“Roma-Lido al collasso, perso il 45% dei viaggiatori dal 2014”
Il Rapporto Pendolaria 2021 di Legambiente denuncia “continui disservizi, corse annullate e condizioni indecenti” sulla ferrovia che collega Roma e Ostia
Roma – È stato presentato oggi, 15 febbraio, il Rapporto Pendolaria 2021 di Legambiente, con i numeri di treni, tram, metro, investimenti su ferro, progetti, raddoppi ed elettrificazioni dei tracciati per i mezzi di trasporto pendolare di tutta Italia.
Il Lazio è tra le maggiori regioni per numero di pendolari con 530.000 al giorno: ferrovia più frequentata d’Italia è la FL1 Fara Sabina-Fiumicino Aereoporto con 81.500 pendolari al giorno, la Roma Nord seconda con 75.000 pendolari, 8 delle prime 14 linee per utenze sono nel Lazio.
Lo stato del servizio rimane con differenze enormi fra trasporto regionale sulle 8 linee FL di Trenitalia in condizioni sufficienti, e quello metropolitano di Roma delle ferrovie ex concesse Roma Nord (P.le Flaminio – Civita Castellana – Viterbo), Roma Lido, e Termini Centocelle: qui continui disservizi, corse annullate e condizioni indecenti sono all’ordine del giorno.
Le peggiori situazioni sulla Roma Nord, che da piazzale Flaminio viaggia verso Civita Castellana e Viterbo, dove nel 2020 sono stati oltre 5.000 i treni soppressi, con punte di 100 corse saltate in un giorno, considerando le 190 totali tra quelle urbane e extraurbane, con denunce costanti dei comitati e dei pendolari. Altra linea in condizioni disastrose è la Roma Lido che ha perso dal 2014 il 45% dell’utenza (da 100.000 a 55.000 viaggiatori al giorno) per sfiducia totale sulle condizioni di viaggio; proprio il crollo di viaggiatori su questa linea ha causato la riduzione del 1,8% dei pendolari complessivi nel Lazio dal 2011 al 2019, dato in controtendenza rispetto all’aumento nazionale di oltre il 5%.
“Il trasporto pendolare nel Lazio deve migliorare, per consentire viaggi di maggior qualità a oltre mezzo milione di cittadini – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – ai quali va garantito il diritto di viaggiare bene e in sicurezza, anche nei drammatici momenti della pandemia. Continua a essere chiara la differenza tra il servizio migliorato negli anni sulle otto ferrovie regionali e quello disastroso delle tre ferrovie romane che si trovano oggi a uno stato terribile a causa della pessima gestione Atac”.
Nel bilancio regionale 2019, intanto, non c’è stato alcuno stanziamento per il trasporto su ferro, mentre Roma Nord e Roma Lido stanno passando, da Atac, ad una gestione regionale con Cotral e Astral. La Termini Centocelle invece, che dovrebbe passare definitivamente al Comune, continua a rimanere una linea interrotta, con 3 chilometri di binari inutilizzati fino a Giardinetti, oltre il Gra.
“Per Roma Lido e Roma Nord – prosegue Scacchi – chiediamo alla Regione una più rapida acquisizione e rigenerazione in moderni treni metropolitani, mentre la Termini Centocelle è da riportare subito a Giardinetti. Nella Capitale, sempre in fondo a tutte le classifiche tra città italiane e europee per chilometri di tranvie e metro, servono progetti reali e concreti come questi, mentre negli ultimi anni, dal Campidoglio, abbiamo visto arrivare decine di rendering magnificamente disegnati sulla carta, ma neanche un metro di binario in più nella realtà”.
“Tra le priorità che la nostra associazione ha presentato al premier Draghi durante le consultazioni dei giorni scorsi ci sono le risorse da destinare ad una nuova e poderosa Cura del Ferro di Roma, per prolungare metro, farne di nuove, costruire nuovi tram, aumentare la qualità del servizio sulle linee esistenti, chiudere l’anello ferroviario, così da liberare la Capitale dalle auto e dallo smog e trasformarla in una moderna città europea”. Per leggere il rapporto completo, clicca qui.
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