Marcell Jacobs punta l’oro agli Assoluti: “Voglio il titolo italiano nei 60 metri”
Momento d’oro per il velocista delle Fiamme Oro. 6.53 in Polonia con ampio margine di miglioramento
“E pensare che non volevo fare le indoor”. Marcell Jacobs (Fiamme Oro), ospite del talk settimanale di Atletica TV, racconta il percorso tecnico che l’ha portato a limare di un decimo il personal best sui 60.
L’azzurro venerdì scorso a Lodz (Polonia) ha corso in 6.53 e ora si presenta ai Campionati Italiani Assoluti indoor di Ancona determinato a togliersi qualche soddisfazione sulla distanza breve: “Voglio vincere il mio primo titolo italiano nei 60 metri. Ancona ha un’ottima pista, io sono motivato e in questi giorni sto riposando per arrivarci al top. Solo dopo penserò agli Europei indoor“. La rassegna continentale è in programma dal 4 al 7 marzo in Polonia e Jacobs potrebbe arrivarci da capolista stagionale. “È gratificante, ma sono consapevole che a Torun saremo tutti sullo stesso piano. Sono tre turni da correre ricominciando da zero”.
Quando hai deciso di correre la stagione al coperto? “Di ritorno dal raduno di Tenerife, dove ho lavorato molto sulla tecnica. Con Paolo (Camossi ndr) abbiamo perfezionato la partenza, adattandola alle mie caratteristiche, un’operazione che ha creato dei vantaggi importanti anche sul lanciato. Abbiamo puntato su un’azione meno muscolare, con appoggi più corti e rapidi; mi alzo prima dai blocchi, non perdo velocità negli appoggi e riesco ad accelerare più velocemente. Dopo tre settimane a Tenerife, dove mi sono allenato in condizioni ideali, non restava che testarmi in gara”.
6.56 e 6.55 a Berlino, un doppio 6.54 a Lievin, 6.65 e 6.53 a Lodz. Dal 5 al 12 febbraio hai corso cinque volte sotto al tuo precedente primato personale. “Sei gare in sette giorni e sono molto soddisfatto. Il 6.53 di Lodz è stata la gara migliore a livello cronometrico, ma la peggiore tecnicamente. Ero un po’ stanco e nella prima parte ho faticato, infatti Rodgers mi è scappato via e sono riuscito ad agganciarlo solo nel finale. Ma fortunatamente questa nuova partenza mi permette di sfruttare meglio la mia velocità nella seconda parte”. Continua il 26enne delle Fiamme Oro: “Nella gara d’esordio a Berlino sono uscito bene dai blocchi, ma poi non ho allargato abbastanza la falcata. Nonostante questo è arrivato un bel 6.56 che mi ha sorpreso. In finale ero di fianco un ottimo partente come Cissè e sono riuscito a stargli di fianco. Ai 60 ero molto veloce, con una falcata ampia…”.
Se fosse stato un 100 metri? “…Mi sarei difeso. Corro i 60 pensando ai 100. L’obiettivo della stagione all’aperto è essere davanti ai 60 metri ed avere ancora la capacità di incrementare la velocità. Solo a Lievin ho trovato l’accelerazione che cerco, ma nel complesso i passi in avanti sono sostanziali”. Il muro dei 10 secondi è un obiettivo concreto. “Ho imparato che è più facile a dirsi che a farsi, ma con questa partenza già nel 2019 avrei potuto limare qualcosa al mio 10.03. È ovvio che aver tolto un decimo sui 60 metri mi da fiducia, soprattutto perché la fase in cui sono più forte è quella dai 60 ai 100. Nel frattempo, essere lì davanti, con questi avversari, è una bella sensazione”.
Jacobs rimarca la volontà di correre forte con i compagni della staffetta azzurra. “Il mio sogno è correre ai Giochi di Tokyo sia sulla gara individuale che con la 4×100. Il primo obiettivo della stagione all’aperto sono le World Relays, dove vogliamo conquistarci i Giochi Olimpici con la 4×100. Intanto non vedo l’ora di tornare a fare un raduno insieme!”.
Il lungo è archiviato? “So che questa velocità darebbe buoni frutti anche nel lungo, ma è troppo rischioso per le mie ginocchia. Ogni stacco non perfetto si traduce in tre, quattro giorni con le articolazioni infiammate. Il lungo è il mio primo amore, ma ammetto che mi sto divertendo parecchio anche nello sprint…”. (fidal.it)
(foto@Colombo/Fidal)
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