Esami 2021, Anief: “Bene lo schema, ma bisogna cancellare le prove Invalsi”
Pacifico: “Questo per semplificare al massimo il lavoro delle scuole e far sì che l’avvicinamento alla fine dell’anno scolastico avvenga in tranquillità”
Scuola – Si è svolto ieri, 22 febbraio 2021, l’incontro di informativa tra i sindacati rappresentativi e l’amministrazione scolastica, rappresentata dal Capo Dipartimento Marco Bruschi e dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Maria Assunta Palermo, sulle Ordinanze degli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo (leggi qui). Per Anief erano presenti i segretari generali Chiara Cozzetto e Marco Giordano. Le ordinanze saranno adesso trasmesse al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione che dovrà esprimere su di esse il proprio parere prima della pubblicazione definitiva.
Valutazione e requisiti di ammissione
Per entrambi i cicli l’ammissione sarà determinata dalla valutazione effettuata dai consigli di classe. Si torna quindi alla valutazione ordinamentale prevista dal D.lgs 62/2017. Le prove Invalsi si svolgeranno ma non saranno requisito di accesso. Riguardo alle assenze, fermo restando il requisito della frequenza del 75% dell’orario individuale, i collegi docenti potranno prevedere le opportune deroghe, anche in relazione all’emergenza sanitaria.
Esami di Primo grado
Rispetto allo scorso anno, si torna alla separazione tra il momento dell’esame e quello dello scrutinio. L’esame sarà orale e verterà su un elaborato su una tematica scelta dal consiglio di classe che potrà assumere forma scritta, multimediale, artistico-musicale, tecnico-pratica, etc. I docenti accompagneranno gli studenti nella scelta della forma e nella realizzazione dell’elaborato, che potrà riguardare una o più discipline e sarà assegnato a ogni studente entro il 7 maggio 2021. La consegna dovrà avvenire entro il successivo 7 giugno. La modalità esame orale con elaborato riguarderà anche i Cpia.
Esami di Maturità
Anche qui la prova sarà orale e prenderà avvio dalla discussione di un elaborato scelto dal consiglio di classe sulla base del percorso svolto. In particolare, l’elaborato riguarderà una o più discipline caratterizzanti il percorso di studi, che saranno indicate in un allegato all’ordinanza. Le esperienze svolte durante i Pcto potranno essere integrate nell’elaborato, ma è stata comunque prevista una deroga al monte orario in considerazione delle criticità connesse alla pandemia. L’argomento dell’elaborato sarà comunicato agli studenti entro il 30 aprile, che dovranno predisporlo e consegnarlo entro il 31 maggio. La valutazione finale sarà sempre in centesimi con un rapporto tra credito degli anni precedenti e prova orale di 60:40. La commissione sarà formata dai docenti del consiglio di classe e da un presidente esterno. L’ordinanza degli esami di maturità sarà accompagnata anche da una tabella di conversione dei crediti in sessantesimi (modificata in modo da tenere conto non solo del punteggio ma anche della media che ha dato accesso al punteggio) e dalla griglia di valutazione dell’orale.
La delegazione Anief ha evidenziato l’esigenza di preventivare per tempo i protocolli di sicurezza e il piano di attuazione dello svolgimento a distanza, anche prevedendolo per singole realtà territoriali, per gli studenti e anche per il personale docente in caso di necessità connesse alla pandemia. Ribadita anche la necessità di porre particolare attenzione alle specificità dei protocolli di sicurezza in realtà quali, ad esempio, i Licei musicali per lo svolgimento delle esecuzioni delle prove per gli strumenti a fiato.
“Esprimiamo soddisfazione – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente Anief – per la conferma dello schema, già rodato, utilizzato lo scorso anno, su cui sono stati innestate alcune modifiche migliorative. Bene anche la tempistica, considerato che studenti, docenti e dirigenti scolastici avevano bisogno di certezze in una situazione di generale nebulosità sull’evoluzione della pandemia. Per gli stessi motivi, siamo d’accordo anche sulla decisione di introdurre deroghe al monte orario dei Pcto e di non utilizzare le prove Invalsi come requisito d’accesso. Su questo punto, però, crediamo sia necessario cancellare del tutto le prove Invalsi per quest’anno e rimandarle al prossimo. Questo per semplificare al massimo il lavoro delle scuole e far sì che l’avvicinamento alla fine dell’anno scolastico avvenga nel modo più tranquillo possibile”.
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