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Il Papa all’Iraq martoriato dal terrorismo: “Le diversità non sono mai un ostacolo”

5 marzo 2021 | 14:16
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Il Papa all’Iraq martoriato dal terrorismo: “Le diversità non sono mai un ostacolo”

Francesco atterra in Iraq, in lockdown a causa del Covid-19. Prima tappa l’incontro con le Autorità. E ammonisce: “Le differenze, anziché dar luogo a conflitti, devono cooperare in armonia nella vita civile”

Baghdad – Ha inizio in una capitale blindata e in lockdown il 33mo viaggio internazionale di Papa Francesco. Partito alle 7.35 dall’aeroporto di Fiumicino (leggi qui), Bergoglio torna a viaggiare dopo 15 mesi di stop a causa della pandemia. Il Covid-19 continua a dilagare, anche in Iraq, dove il Pontefice arriva come “pellegrino di pace e speranza”. Tante le tappe che lo aspettano in questi quattro giorni (leggi qui): visiterà i luoghi dove l’Isis ha ucciso i cristiani e distrutto luoghi storici che appartengono a tutta l’umanità, con un solo obiettivo: confermare i credenti nella fede e portare loro “la carezza della Chiesa” (leggi qui).

Più di qualcuno ha detto che questo viaggio è stato un azzardo, che si poteva aspettare. Ma per Bergoglio non c’era più tempo. Lo dice lui stesso incontrando i giornalisti che lo accompagnano sul volo papale: “Non si può deludere un popolo due volte. Io sono contento di riprendere i viaggi, e questo è un viaggio emblematico. È anche un dovere verso una terra martoriata da tanti anni”.

Baghdad è una città blindata: le strade sono costellate da militari e polizia, anche con mezzi blindati. Sorvolano il cielo alcuni elicotteri militari. Subito fuori dall’aeroporto, dove il Papa arriva puntuale, si accalcano piccole folle di persone con bandierine irachene e vaticane e cartelli di ‘benvenuto’. Il resto della Capitale è deserto: quasi tutti i negozi sono chiusi e non ci sono persone nelle strade, poiché tutto l’Iraq, in questi giorni, è in lockdown.

Tra i primi impegni, la visita ufficiale dal presidente Barham Salih, e a margine il primo discorso dinanzi le autorità e il corpo diplomatico. E proprio alle Istituzioni riunite nella grande sala del Palazzo Presidenziale, il Papa spiega i motivi di questo viaggio: “Vengo come pellegrino per incoraggiarli (i cristiani, ndr) nella loro testimonianza di fede, speranza e carità in mezzo alla società irachena”.

Il primo pensiero è l’Islam e i rappresentanti di altre tradizioni religiose: “Dio ci conceda di camminare insieme, come fratelli e sorelle, nella forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace, della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune”.

Francesco sottolinea il momento storica che tutto il mondo sta vivendo a causa del  Covid-19, un virus “che non ha solo colpito la salute di tante persone, ma ha anche provocato il deterioramento di condizioni sociali ed economiche già segnate da fragilità e instabilità. Questa crisi richiede sforzi comuni da parte di ciascuno per fare i tanti passi necessari, tra cui un’equa distribuzione dei vaccini per tutti. Ma non basta: questa crisi è soprattutto un appello a ‘ripensare i nostri stili di vita, il senso della nostra esistenza’”, dice citando la sua enciclica “Fratelli tutti”.

“Negli scorsi decenni, l’Iraq ha patito i disastri delle guerre, il flagello del terrorismo e conflitti settari spesso basati su un fondamentalismo che non può accettare la pacifica coesistenza di vari gruppi etnici e religiosi, di idee e culture diverse – ammonisce -. Tutto ciò ha portato morte, distruzione, macerie tuttora visibili, e non solo a livello materiale: i danni sono ancora più profondi se si pensa alle ferite dei cuori di tante persone e comunità, che avranno bisogno di anni per guarire”.

Bergoglio ricorda in particolar modo gli yazidi, “vittime innocenti di insensata e disumana barbarie, perseguitati e uccisi a motivo della loro appartenenza religiosa, e la cui stessa identità e sopravvivenza è stata messa a rischio”. Come sanare queste ferite? Per il Santo Padre la risposta è una: “Solo se riusciamo a guardarci tra noi, con le nostre differenze, come membri della stessa famiglia umana, possiamo avviare un effettivo processo di ricostruzione e lasciare alle future generazioni un mondo migliore, più giusto e più umano. A questo riguardo, la diversità religiosa, culturale ed etnica, che ha caratterizzato la società irachena per millenni, è una preziosa risorsa a cui attingere, non un ostacolo da eliminare. Oggi l’Iraq è chiamato a mostrare a tutti, specialmente in Medio Oriente, che le differenze, anziché dar luogo a conflitti, devono cooperare in armonia nella vita civile”.

Francesco non risparmia le critiche ai sistemi di potere ed economici, dove tutto ruota attorno ai soldi: “Penso a tutta la gente che lotta ogni giorno in cerca di sicurezza e di mezzi per andare avanti, mentre aumentano disoccupazione e povertà”.

E ammonisce: “È necessario contrastare la piaga della corruzione, gli abusi di potere e l’illegalità, ma non è sufficiente. Occorre nello stesso tempo edificare la giustizia, far crescere l’onestà, la trasparenza e rafforzare le istituzioni a ciò preposte. In tal modo può crescere la stabilità e svilupparsi una politica sana, capace di offrire a tutti, specialmente ai giovani – così numerosi in questo Paese – , la speranza di un avvenire migliore. Signor Presidente, distinte Autorità, cari amici!”.

Poi, un appello al disarmo globale e un grido: “Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque!” (leggi qui). Infine, ancora un “grazie” per chi lavora ogni giorno per “edificare una società improntata all’unità fraterna, alla solidarietà e alla concordia. Il vostro servizio al bene comune è un’opera nobile”.

“Chiedo all’Onnipotente di sostenervi nelle vostre responsabilità e di guidarvi tutti sulla via della sapienza, della giustizia e della verità. Su ciascuno di voi, sulle vostre famiglie e sui vostri cari, e sull’intero popolo iracheno invoco l’abbondanza delle benedizioni divine. Grazie!”, conclude il Papa, che si avvia poi verso la Cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza per l’incontro con i Vescovi e i Religiosi.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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