Palestre e piscine chiuse, Duregon: “Sorpresi dalla riapertura di cinema e teatri. Noi siamo allo stremo”
Il Presidente degli impianti sportivi italiani chiede un Sottosegretario allo sport. La crisi economica si aggrava
Roma – Il nuovo Dpcm lascia spiragli aperti ai cinema e ai teatri, che potranno riaprire il 27 marzo nelle ‘regioni gialle’ (leggi qui). Ma lo sport soffre ancora. Palestre e piscine restano chiuse, contando danni ormai quasi irreversibili.
E’ tornato a fare appello al Governo allora Giampaolo Duregon, presidente dell’Anif (Associazione Nazionale Impianti e Fitness). Dallo scorso mese di ottobre, il massimo esponente dell’organizzazione che riunisce a sé migliaia di impianti sportivi in tutta Italia, si fa portavoce del lamento di dolore dei gestori. Fermi, senza denaro che entri e con spese ingenti che non sanno più come sostenere.
Chiede una riapertura immediata entro la fine di marzo Duregon. Sorpreso per la decisione di lasciare il via ai cinema e ai teatri. Inoltre, con la riforma dello sport in corso, serve una figura politica con cui confrontarsi. Ma lo sport non ha ancora un Sottosegretario a rappresentarlo. All’Ansa Duregon ha spiegato: “Siamo rimasti sorpresi dalla decisione del Governo – spiega riferendosi all’apertura dei cinema e dei teatri – il nostro settore in cui persone conducono un sano stile di vita. Più volte da nostre risultanze, il tasso di Covid è basso. Con un sano stile di vita si sta attenti”.
“Draghi ha fatto un discorso chiaro alla Camera – ha proseguito Duregon – siamo un settore che va sostenuto e presto deve poter operare. Ma ad oggi non abbiamo neanche un
Sottosegretario come interlocutore. Siamo fermi da otto mesi. Abbiamo un calo di flusso di 10 miliardi di euro. Se potremmo sederci al tavolino con il Governo, vorremmo proporre una immediata riapertura, con il contingentamento e ristori contemporanei. Per lo sport c’è da considerare che è in corso una riforma. Ci serve un Sottosegretario con cui parlarne. Non va bene. Non ci sentiamo rappresentati. Speriamo in una apertura, un altro mese chiusi è tantissimo”.
“E’ permesso fare attività all’aperto, per quei centri sportivi con spazi adibiti, con gazebo grande. All’interno si mantiene la distanza di sicurezza – ha sottolineato il Presidente dell’Anif, continuando – quelli che non hanno spazi aperti, e sono la maggioranza, soffrono. Abbiamo contribuito a stilare i protocolli e negli impianti la trasmissione è impossibile. Abbiamo parlato tanto e sta tutto lì abbandonato”.
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