Larissa Iapichino è quinta agli Europei di atletica: “Un risultato che insegna più di un record”
L’azzurra scarica nel lungo dopo la qualifica di sabato. Contro le ‘leonesse’ non può nulla. Laura Strati sesta
Torun – Finisce con un quinto posto, il sogno europeo di Larissa Iapichino. La 18enne esordiente azzurra centra un discreto 6,59, ma nulla può contro quelle che lei stessa aveva definito “leonesse”.
L’oro del lungo agli Europei indoor di Torun va all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, con 6,92 (mondiale stagionale strappato alla Iapichino), misura che raggiunge all’ultimo salto, superando la tedesca Malaika Mihambo (argento con 6,88), mentre il bronzo va alla svedese Khaddi Sagnia (6,75). Laura Strati è ottima sesta, due centimetri in meno rispetto alla giovane compagna di Nazionale (6,57). La gara prende quota nel corso del terzo turno di salti. Al 6,59 d’esordio della Iapichino, subito contrastato dal 6,60 della Mihambo, fanno seguito, nel round 3, i salti super della stessa Mihambo (6,88), Bekh (6,80), Sagnia (6,75), Mironchyk-Ivanova (6,72). L’azzurra commette un nullo, e scivola dal secondo al quinto posto, con Laura Strati che è sesta con 6,41. La Strati si migliora nel quarto turno (6,57), mentre Larissa atterra a 6,48 ma staccando addirittura fuori dall’asse di battuta.
La classifica delle due lunghiste italiane non muta nemmeno nel quinto round (Strati 6,34, Iapichino 6,38, quest’ultima ancora una volta molto lontana dalla plastilina), lasciando le residue speranze tricolore all’ultima prova a disposizione. Strati fa 6,48, poi tocca alla Iapichino. La rincorsa è buona, così come lo stacco in pedana, ma il responso dei giudici dice ancora una volta 6,56. E’ quinto posto, posizione che avrebbe occupato anche se avesse ottenuto il 6,70 della qualificazione, dato, quest’ultimo, che serve a cementare la convinzione che Larissa Iapichino, esordiente in azzurro, a soli 18 anni e mezzo, abbia ottenuto a Torun un grande risultato.
“Non ho detto la mia come potevo – commenta Larissa Iapichino – ed ero un po’ scarica dopo la qualificazione all’ultimo salto, però non cerco scuse. È stato un onore esserci e aver fatto esperienza. Ho imparato tantissimo, era l’obiettivo principale e di questo sono felice. Anche se non è andata come speravo, questa gara mi ha insegnato più di una vittoria o di un record. Qui c’erano le leonesse di cui avevo parlato alla vigilia, hanno ruggito forte ed è stato bello gareggiare con loro, ma ci saranno altre occasioni. Sono ancora all’inizio, quindi ci può stare una giornata così”.
“Sono arrivata qui con la settima misura dell’anno – racconta Laura Strati – e chiudo sesta. Non posso rimproverarmi granché, anche se è chiaro che poteva andare meglio. Esco da questo campionato a testa alta. Continuerò a rincorrere il mio sogno, perché mai come in questo momento mi piace quello che sto facendo. Era la mia prima finale, quindi avevo idea solo in parte di cosa mi potesse aspettare. Mi sono piaciuta perché dopo aver iniziato con un nullo sono riuscita a tirar fuori un 6,57 al terzo salto. Poi sicuramente potevo aggiungere centimetri, ma questa stagione per me è stata una rinascita. Ho una nuova fiducia, una nuova consapevolezza”. (fidal.it)
(foto@Colombo/Fidal)
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