Luna Rossa, Battisti: “Siamo in gioco per entrare nella storia”
La sfida con Sullivan su Emirates e i messaggi dei tifosi italiani. Le motivazioni per fare bene in Coppa America
Aukland – E’ iniziato un affascinante e particolarmente emozionante countdown. Il prossimo 10 marzo comincerà la 36esima edizione dell’America’s Cup. Il cuore non regge l’attesa. Lo fa ad Aukland, come in Italia. Riparte il sogno a vela per l’equipaggio azzurro. E Luna Rossa ci riprova dopo 21 anni. Oggi ci sono velisti nuovi e agguerriti che vogliono conquistare il sogno più bello. Tra di essi Romano Battisti macina chilometri con il grinder, essendo lui stesso uno dei ‘grinder’ dell’Ac 75 e aspetta la sfida della vita.
La sfida con Sullivan in Coppa America
Mancano tre giorni alla manifestazione dell’anno. Forse importante e straordinaria, di livello olimpico. E anche di Olimpiadi è condita l’attesa di Romano. Lui manovra in barca per la squadra e con gli 11 di Luna Rossa spinge l’Ac 75 verso il traguardo, ma vive una sfida personale in questa Coppa America. C’è Patrick Sullivan su Emirates. Il campione olimpico che per pochi centimetri soffiò il titolo a cinque cerchi a Romano e Alessio Sartori nel doppio a Londra 2012 (leggi qui). Quindi per Battisti, argento al collo in Inghilterra, si svolgerà una sfida nella sfida. Ma nel 2021, dopo 9 anni, è tempo di pensare solo a Luna Rossa e alla vela. E allora la vittoria alla Prada Cup ha permesso alla Nazionale del Mare di staccare il pass per l’evento che i tifosi italiani stanno aspettando con trepidazione. Tra di essi, anche il vicecampione mondiale di gigante Luca De Aliprandini, che mediante la sua intervista rilasciata a Il Faro online ha fatto i suoi migliori auguri a Romano e a Luna Rossa. (leggi qui)
I messaggi dei tifosi italiani: da Priverno fino ad Aukland
Sono tanti i messaggi che arrivano sino all’altra parte del mondo. Li riceve con piacere Battisti e il calore italiano rende meno pesante l’attesa e più forte i sogni di vittoria. Uno dei più belli ricevuti è stato quello di uno speciale amico di Priverno, con cui Romano usciva a vogare in barca al Circeo. Non dista molto da lì la città di Sabaudia. Il grinder di Luna Rossa si allena presso la sede del III Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle ed è un campione figlio di quei luoghi.
Il sette a uno con Ineos. Il punto degli inglesi mette in crisi Luna Rossa, ma arriva la reazione
Il pensiero in questi giorni di Covid in Italia e di terremoti rientrati in Nuova Zelanda, è diretto alla squadra di Max Sirena. Romano metterà tutto se stesso per far commuovere i suoi parenti italiani e sua figlia Lavinia, che dopo la conquista della Prada Cup ha accolto il papà con le lacrime. Lacrime di gioia. La differenza sta nella forza del gruppo e dipenderà tutto dall’unione in barca del team di Bertelli. Quel sette a uno inaspettato, con la vittoria di Ineos nella fase finale del trofeo, ha rischiato di mettere in crisi la regata di Luna Rossa, ma hanno reagito subito i ragazzi azzurri e testa bassa e macinare nodi, si stanno preparando per la sfida con Emirates.
Tra poche ore l’America’s Cup. L’Italia aspetta il sogno
Sarà allora una rivincita per Romano Battisti e un’occasione per entrare nella storia della vela. Nella storia dello sport. Nella storia secolare di marinai e mari esplorati. Buon Vento Luna Rossa.
Caro Romano, tra poche ore comincerà la tua prima America’s Cup. Gareggerai, avendo come avversario Patrick Sullivan in Emirates. Vinse lui l’oro nel doppio del canottaggio a Londra 2012. Tu conquistassi l’argento. Al di à del sano agonismo, quanto vorrai riprenderti la tua rivincita sportiva?
“Metterò tutto me stesso per prendermi la mia rivincita. Adesso però darò il mio contributo alla barca. A Londra ero solo a lottare con Alessio Sartori, qui siamo un equipaggio. Non è che se metto più forza girando le manovelle, la barca prende più velocità. Questa è la differenza. Chiaramente noi ci metteremo in gioco per fare la nostra migliore prestazione”.
Qual è la forza del ‘gruppo squadra’ a bordo? Come vi unite e coordinate per mostrare la migliore gara?
“Lo spogliatoio per questo è fondamentale. Cerchiamo di passare molto tempo insieme, anche fuori dalla barca. Per unirci ancora di più e legarci a livello emotivo. Ci conosciamo molto bene, perché abbiamo fatto numerosi allenamenti in mare e a terra per coordinarci sulle manovre. Ci aiuta molto fare gli allenamenti e correggersi ogni volta quando si fa un errore. Ne parliamo e cerchiamo di migliorare il tutto”.
Quali sono stati i tuoi pensieri nel momento della vittoria della Prada Cup?
“Finalmente potevo iniziare la mia Coppa America!”.
Ci sono stati dei momenti difficili in gara o in questo periodo alla Prada Cup? Quali sono stati invece i momenti più belli?
“Arrivare a sette punti è una gara lunghissima. Mi ha ricordato i miei allenamenti nel canottaggio. Quelli che facevo di domenica. Facevo i 10 da 3 mila, e se non li facevo ad una buona velocità per tutte le dieci volte, non riuscivo a fare il miglior dispendio della squadra. I momenti belli sono stati quando sono tornato a terra dopo la vittoria della Prada Cup e ho riabbracciato mia figlia Lavinia. Come ha visto la Coppa si è messa a piangere. Si è emozionata. Il momento difficile è stato quando eravamo convinti di poter fare un sette a zero, ma abbiamo subìto un punto da Ineos, quindi lì abbiamo messo i piedi per terra e abbiamo cercato di restare concentrati il più possibile”.
Sentite la vicinanza dell’Italia in questi giorni di competizione in Nuova Zelanda? Qual è stato il messaggio o il tifo più bello che avete ricevuto?
“Sento moltissimo il tifo che mi arriva. Centinaia di messaggi via email e sui social. Non solo della mia famiglia e dagli amici, ma anche da persone che non conosco. Grazie a questo evento, stanno iniziando a seguire la vela e la Coppa America. Il messaggio più bello l’ho ricevuto da un mio amico di Priverno. Uscivamo in barca insieme al Circeo, finite le regate mi ha scritto: “Santi, poeti, navigatori ma soprattutto vincitori”.
A chi dedichi la Prada Cup e la qualifica all’America’s Cup?
“Alla mia famiglia, mia moglie e alle mie figlie che sono qui. Ai miei suoceri in Italia, che stanno vivendo il momento difficile del Covid. Non possono esprimere liberamente la loro gioia”.
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