Karate, Busà vince l’oro a Istanbul: “Per gli sportivi e per chi soffre a causa del Covid”
La medaglia al sofferente mondo dello sport. Un alloro speciale per l’azzurro nell’esordio importante dell’anno olimpico
Istanbul – Un ritorno dal buio per Luigi. Anche lui ha avuto il Covid. Lo scorso mese di gennaio ecco la positività. Quarantena e tanta pazienza, mentre lottava contro la pandemia degli anni 2020 e 2021.
Nel suo racconto scritto sulla sua pagina ufficiale Facebook, a margine dal primo posto conquistato alla Premier League in Turchia, traspare tutto il dolore e la piena consapevolezza nella bellezza della vita sentita da Busà. Che acquisisce nuovi valori e significati. Sembra nascere ad una nuova esistenza Il Gorilla di Avola. Il pluricampione mondiale di kumite nei 75 kg e il simbolo del karate italiano, che parteciperà ai primi Giochi Olimpici della vita.
Ecco allora che la sconfitta non pesa più come prima secondo il capitano della Nazionale, anche se la vittoria è sempre meravigliosa. Ecco allora che dona la sua medaglia d’oro di Istanbul ai suoi tifosi e agli amici che lo hanno sempre seguito. A coloro che hanno incontrato il suo stesso cammino di malattia. Tantissimi in Italia in questi giorni di chiusure imposte. L’amore di sua moglie Laura Pasqua, anch’essa campionessa azzurra di karate, sposata nel settembre del 2020 e l’affetto della famiglia sono la sua grande forza. E Luigi ha trovato la forza di reagire e di riprendersi il suo posto nel karate della World Karate Federation: “Un oro dal sapore particolare – ha scritto – non la sento mia questa medaglia perché la voglio donare a tutti gli sportivi e soprattutto ai karateka che da un anno hanno smesso di sognare”. Il mondo dei campioni si unisce all’immenso universo di chi ogni giorno si allena per diventare campione. Campione come lui. Estremi sacrifici e problemi che si aggravano nell’era del Covid. Palestre chiuse e restrizioni da seguire. Va avanti il karate con i protocolli del Coni e della Fijlkam, ma non è la stessa cosa, da 12 mesi ormai: “Scrivo queste parole a voi per dirvi di non mollare. E’ un momento duro, a tornare ad emozionarsi sarà ancora più bello”. Lo dice un atleta pluridecorato che sa benissimo cosa significa versare lacrime sul podio ed emozionarsi grazie al suo sport della vita.
Il karate ha fatto crescere come uomo e fatto diventare grande nello sport, l’atleta del Centro Sportivo Carabinieri. L’anno che si apre è estremamente importante per lui. Per la sua carriera da agonista. A luglio si svolgeranno le Olimpiadi di Tokyo. Busà gareggerà al Budokan, il tempio del karate che accoglierà i sogni di un atleta che finalmente tirerà sotto la bandiera olimpica, facente parte dell’Italia Team. Da brividi. E da brividi è stato anche questo ritorno.
La vita si è aperta di nuovo dinanzi ai suoi occhi e si è mostrata sul tatami del karate a cui è tornato nel silenzio e nella volontà di fare bene. Un mondo di qualche metro quadrato, nel mondo che lo vede campione: “Siamo chi siamo a prescindere da tutto ciò che accade. Siamo unici e non speciali. Che il mio cuore e la mia felicità possa arrivare a tutti voi”. Conclude il suo messaggio accorato su Facebook a un anno preciso dal pass olimpico. Bentornato campione.
(foto@Fijlkam)
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Un ORO dal sapore particolare.
Questa è l’unica medaglia che non sento mia, si non La sento mia perché la voglio donare…
Pubblicato da Luigi Busà su Domenica 14 marzo 2021