Marciapiede di Granaretto e plateatico di Foce Micina: è polemica in Consiglio
Botta e risposta tra Severini, Calcaterra e Magionesi
Fiumicino – E’ polemica nel Consiglio Comunale di Fiumicino, sulla votazione di una delibera che avrebbe dovuto stanziare dei fondi destinati a due opere sul terriorio: il marciapiede di Granaretto e il plateatico di Foce Micina.
“Oggi, in aula, abbiamo votato una delibera che, grazie ad un ribasso d’asta, destina ben 178mila euro alla realizzazione del marciapiede di Granaretto“. Lo dichiara il capogruppo del Pd Stefano Calcaterra.
“Su quell’intervento, tempo fa, io e il consigliere Severini avevamo presentato una mozione – ricorda la consigliera Paola Magionesi (Pd) – che venne votata all’unanimità. Per questa ragione, oggi, mi aspettavo un voto favorevole del consigliere di ‘Crescere insieme’ sulla delibera che rende attuabile quanto chiesto dalla mozione. Invece, al momento del voto, il collega era assente, dopo avere fatto un intervento di condanna della spesa stanziata per la realizzazione del plateatico di Foce Micina che, a sua detta, toglierebbe soldi a Granaretto. Un comportamento decisamente incomprensibile”.
“Pur di non votare a favore di un provvedimento della giunta, Severini preferisce non votare una cosa da lui stesso chiesta in aula – sottolinea Calcaterra -. E’ un brutto modo di fare opposizione che non ha niente a che fare con la tutela degli interessi delle cittadine e dei cittadini. Ha invece a che fare con ‘bandierine’ a piantare e con la solita propaganda ridicola. Peccato. Gli interventi a Granaretto si faranno, ma senza il voto favorevole del consigliere Severini”.
Severini: “Granaretto è prioritario, ma Magionesi e Calcaterra offendono le coscienze dei cittadini”
“Leggendo le dichiarazioni dei colleghi Calcaterra e Magionesi, che io mi sia rifiutato di votare un provvedimento, da me chiesto più volte, solo per fare un ‘dispetto’ alla giunta, mi sembra un’affermazione che sfiora i limiti dell’assurdo”. Così, in una nota, la replica del capogruppo di Crescere Insieme, Roberto Severini.
“Basta ascoltare attentamente dalle registrazioni – spiega il Capogruppo – la mia dichiarazione di voto, dove ho detto chiaramente che il mio voto per realizzare il marciapiede di Granaretto sarebbe stato favorevole perché gridava da tre anni vendetta, mentre sulla delibera ne è stata unificata un’altra che aggiungeva ulteriori 600mila euro al plateatico di Foce Micina, che già aveva visto 600mila euro destinati prima al ponticello pedonale di Passoscuro spostati su tale opera, a cui non avrei dato il mio voto favorevole.
Se, a tutto questo, si aggiunge la poca chiarezza del documento che non stato approfondito, non avrei potuto esprimermi diversamente. Granaretto è un’opera che deve essere realizzata da anni. Io stesso so quanto sia fondamentale portarla a compimento e dopo 3 anni di mozioni, interrogazioni e sollecitazioni varie, ottenere quei fondi sarebbe un grande traguardo”.
“La verità è che i colleghi della Giunta, – conclude Severini – con l’approvazione di questi provvedimenti, pensano di guadagnarsi la fiducia dei cittadini del nord del Comune, quando, invece, dovrebbero evitare di giocare ed offendere le loro coscienze. E’ un dato di fatto che gli spostamenti di soldi verso Fiumicino centro vengono accolti con favore dall’Amministrazione, con voto sempre favorevole di Calcaterra e Magionesi, il tutto sempre a discapito del nord”.
La controreplica di Vona e Calcaterra
“La questione della messa in sicurezza di via Austis, all’incrocio con via Michele Rosi, è da mesi all’attenzione del sindaco e della giunta“. Così il capogruppo del Pd Stefano Calcaterra e la presidente del Consiglio Alessandra Vona, replicano alle dichiarazioni di Severini.
“Già lo scorso 27 gennaio, insieme al sindaco, abbiamo fatto un sopralluogo in quel punto – spiegano -. Quello che si sta progettando, è un intervento serio, un’opera urbanistica importante. L’intenzione è quella di addolcire la salita e realizzare una rotonda che renda più sicura l’area e più fluido il traffico”.
“L’opera, però, coinvolge necessariamente un’area di proprietà privata – aggiungono Vona e Calcaterra -. Ci sono già stati incontri con la proprietà e, se necessario, l’amministrazione è pronta a procedere con un esproprio“. “Per questa ragione la mozione del consigliere Severini è superata dai fatti e non poteva essere votata dalla maggioranza” concludono.
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