Santa Francesca Romana, concluso “Il restauro della speranza”
La pandemia non è riuscita a scalfire la collaborazione tra il Fondo Edifici per il Culto, la Comunità Benedettina Olivetana e il Parco archeologico del Colosseo.
Roma – Si è concluso il restauro del soffitto ligneo della Basilica di Santa Francesca Romana. La pandemia non è riuscita a scalfire la collaborazione tra il Fondo Edifici per il Culto, la Comunità Benedettina Olivetana e il Parco archeologico del Colosseo che hanno reso possibile l’intervento. La pubblicazione del volume “Santa Francesca Romana. Il restauro della speranza” (a cura di Alfonsina Russo, Cristina Collettini e Alessandro Lugari, edito da Gangemi editore) aiuta a capire il clima di simbiotica cooperazione senza il quale il progetto non si sarebbe concretizzato.
La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, spiega perché è definito il “restauro della speranza”: “Ancora una volta è la Cultura nelle sue declinazioni a restituire la speranza di una ripartenza e nascita per tutti. Il restauro del soffitto ligneo è uno straordinario esempio di condivisione e collaborazione tra Enti.”.
L’edificio che vediamo oggi è la versione barocca della Chiesa Paleocristiana di Santa Maria Nova, realizzata sotto il pontificato di Leone IV, nell’847, in ricordo della chiesa di Santa Maria Antiqua, rasa al suolo da un terremoto.
Il nome attuale risale al 1608, quando fu canonizzata Francesca de Ponziani, la nobildonna che aveva fornito aiuto e conforto ai concittadini durante la peste del 1403 (è, per questo motivo, la Santa romana protettrice dalle epidemie).
La chiesa e il monastero (che ospita i monaci della congregazione di Monte Oliveto Maggiore) sorgono sul podio del tempio di Venere, il più imponente dell’antichità, voluto dall’imperatore Adriano nel 135 d.C.
La peculiarità della Basilica è il suo soffitto a cassettoni seicentesco, opera dell’architetto Carlo Lambardi: suddiviso in lacunari riccamente decorati, nella fascia centrale figurano tre gruppi scultorei lignei. Nel primo è raffigurata Santa Francesca Romana insieme all’angelo, in quello centrale Maria con Sant’Agnese e Santa Cecilia e sopra l’altare è scolpito San Benedetto.
Nell’estate del 2020, alcune parti cromatiche caddero a terra a causa delle numerose infiltrazioni d’acqua che, negli anni passati, avevano impregnato di acqua le strutture lignee compromettendone la tenuta e la preservazione delle decorazioni. Dopo aver reso sicuro il sistema di tenuta, i restauratori hanno aderito la pellicola pittorica e le dorature in foglia d’oro, il tutto nell’assoluta osservanza dei principi del moderno restauro: riconoscibilità, reversibilità, minimo intervento, autenticità.