Tarquinia, l’opposizione fa accesso agli atti sulla demolizione degli abusi legati a Giulivi
“Un atto dovuto da tutti i rappresentanti di opposizione che continuano a lavorare perché è fondamentale garantire la trasparenza”.
Tarquinia – “Le segreterie ed i coordinamenti dei quattro partiti e movimenti politici di opposizione (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Movimento Civico per Tarquinia e Tarquinia Capitale dell’Etruria) informano i propri concittadini che a mezzo dei propri rappresentanti in consiglio comunale, Andreani Andrea, Celli Sandro, Conversini Maurizio, Leoni Enrico e Moscherini Giovanni, a mezzo di posta elettronica certificata, hanno formulato un’ulteriore richiesta di accesso ai documenti, dati e informazioni per l’esercizio del proprio mandato elettorale nonché la convocazione di un consiglio comunale in forma straordinaria per ottenere “Chiarimenti e informazioni in merito all’ordinanza n° 164 del 25-11-2020 di demolizione degli abusi edilizi accertati dal Comune di Tarquinia sugli immobili ubicati in località Il Giglio, di proprietà della soc. Vigna Grande s.r.l. di cui il Sindaco di Tarquinia è Amministratore Unico, ivi compresi i chiarimenti in merito agli elementi forniti dal Responsabile del Settore 7 – Tributi ed entrate extratributarie su IMU, Tari, ecc. della medesima società”.
Lo comunicano in una nota i consiglieri di opposizione Andreani Andrea, Celli Sandro, Conversini Maurizio, Leoni Enrico e Moscherini Giovanni.
“Un atto dovuto da tutti i rappresentanti di opposizione che continuano a lavorare perché è fondamentale garantire la trasparenza a tutti i cittadini tarquiniesi.
Riteniamo necessario che, allo stato dei fatti, il primo cittadino rinunci immediatamente e fino a chiarimenti definitivi sulla faccenda, almeno alla delega all’urbanistica, un incarico che comporta il contrasto di attività e comportamenti a lui imputati, che in questo momento non è opportuno che ricopra.
Sicuri di una celere risposta da parte degli uffici competenti informeremo al più presto la cittadinanza in modo da far luce su questa vicenda, poiché ciò potrebbe comportare conseguenze etico-politiche molto più impegnative sia per il primo cittadino che per l’intera amministrazione”.
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