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Federbalneari Italia: “Vacanze pasquali all’estero, una beffa per il comparto economico del turismo italiano”

31 marzo 2021 | 15:08
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Federbalneari Italia: “Vacanze pasquali all’estero, una beffa per il comparto economico del turismo italiano”

Il presidente Maurelli: “Questa decisione del Governo non è incomprensibile sia a livello economico e sia a livello sanitario e potrebbe vanificare gli sforzi fatti dagli imprenditori turistici italiani”

Interni – “Di fronte alle restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus, la possibilità di fare viaggi all’estero nel periodo pasquale è una beffa per tutto il comparto economico-turistico italiano”.

È questa la posizione di Federbalneari Italia, che rappresenta circa 3000 imprese turistiche in Italia con 13 federazioni regionali costiere, rispetto alla possibilità di andare all’estero per vacanza, ma non spostarsi da una regione all’altra o da un comune all’altro, nemmeno per recarsi nelle seconde case.

“Comprendiamo e condividiamo la necessità di mantenere alto il livello di attenzione per tenere sotto controllo i contagi con misure restrittive della circolazione, soprattutto in vista della stagione estiva che potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per la ripresa del comparto del turismo, tra i più penalizzati dalla pandemia. Proprio per questo troviamo assurdo che venga data ai cittadini la possibilità di recarsi liberamente in qualche meta turistica fuori dall’Italia” – dichiara Marco Maurelli, Presidente Federbalneari Italia.

Per Federbalneari Italia è necessario difendere e tutelare il modello economico turistico domestico, almeno fino a quando le regole post pandemiche non saranno riscritte a livello europeo.

“Siamo in un momento di transizione che ci permette, con tutte le precauzioni del caso, di sperare in una stagione turistica vivibile. Questa decisione del Governo, quindi, per noi è incomprensibile sia a livello economico e sia a livello sanitario e potrebbe vanificare gli sforzi fatti dagli imprenditori turistici italiani. Chiediamo quindi al Ministro del Turismo un’inversione di rotta urgente.” – conclude Maurelli.
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