Asl Roma 6, contro il Covid parte la somministrazione degli anticorpi monoclonali
Narciso Mostarda: “L’utilizzo degli anticorpi monoclonali in contesti precoci, può ridurre il numero di ospedalizzazioni, visite e accessi in Pronto Soccorso”
Roma – A partire da giovedì 8 aprile 2021, la ASL Roma 6 entra a far parte delle 13 strutture identificate dalla Regione Lazio per la somministrazione degli Anticorpi monoclonali (MAbs) anti-SARS-CoV-2 a pazienti positivi all’esordio della malattia con sintomi lievi-moderati e specifici fattori di rischio. Si tratta di anticorpi prodotti grazie a tecniche di immunologia cellulare e ingegneria genetica, specifici contro un solo antigene, in questo caso la proteina spike del virus SARS-CoV-2.
“Nell’ultimo anno – afferma il direttore generale Narciso Mostarda – la pandemia ha messo a dura prova la tenuta delle strutture ospedaliere che si sono trovate ad affrontare un marcato aumento delle ospedalizzazioni e dell’intensità delle cure a causa del Covid-19. Ciò ha determinato la creazione di posti letto dedicati che hanno inevitabilmente ridotto le risorse per le altre patologie, con squilibri nella gestione di malattie croniche, acute e nella diagnosi precoce di malattie severe. La situazione di emergenza creatasi ha spinto la ricerca scientifica a concentrarsi su due fronti: la prevenzione con lo sviluppo dei vaccini e la terapia con farmaci che potessero essere utili a evitare la progressione della malattia verso una forma severa troppo spesso a rischio vita. Gli studi effettuati finora, seppur preliminari, suggeriscono che l’utilizzo dei MAbs anti-SARS-CoV-2 in contesti precoci sia associato alla riduzione del numero di ospedalizzazioni, visite e accessi in Pronto Soccorso (PS).
Con l’attivazione del Centro per la somministrazione degli Anticorpi monoclonali l’Ospedale dei Castelli entra a far parte di un network di Istituti di Ricerca e di Università che partecipano alla fase iniziale della somministrazione di cure innovative per la popolazione. In questo modo la ASL Roma 6 afferma ancora una volta il proprio impegno a portare le cure al domicilio del paziente”.
(Il Faro online)