Roma, due rapine in una settimana: borseggiatore tradito da… una ferita alla mano

9 aprile 2021 | 16:12
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Roma, due rapine in una settimana: borseggiatore tradito da… una ferita alla mano

Una delle vittime aveva indicato ai carabinieri che il rapinatore aveva una evidente ferita alla mano protetta da una fasciatura

Roma– La scorsa notte, i carabinieri della Stazione Roma piazza Dante hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, con l’accusa di rapina, un 22enne con precedenti.

Il giovane è ritenuto responsabile di almeno due rapine messe a segno rispettivamente l’1 e il 7 aprile scorsi nella zona del Pigneto, ai danni di un 31enne e di 25enne.

I colpi sono stati messi a segno rispettivamente in via L’Aquila e in via Macerata: nel primo caso il ladro aveva strappato dalle mani del 31enne una banconota da 20 euro mentre si stava servendo di un distributore automatico di sigarette, nel secondo caso era riuscito ad arraffare lo smartphone e il portafogli del 25enne indiano che stava entrando nel portone condominiale. In quest’ultimo caso, la vittima è stata anche minacciata con un coltello.

In sede di denuncia, una delle vittime aveva indicato ai carabinieri che il rapinatore aveva una evidente ferita alla mano protetta da una fasciatura, mentre entrambi erano riusciti a descrivere fedelmente l’abbigliamento del malfattore.

Nella serata di ieri, i carabinieri della Stazione Roma piazza Dante in servizio di pattuglia, transitando in piazzale Prenestino, hanno notato il 22enne con una vistosa fasciatura alla mano sinistra, decidendo di fermarlo per approfondire le verifiche sul suo conto. In caserma, i carabinieri hanno accertato che il ragazzo era vestito esattamente come descritto nelle denunce.

Non solo: le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle zone dove si erano consumate le rapine, già analizzate dai militari nel corso dell’attività d’indagine, hanno dato un’ulteriore conferma sulle responsabilità del 22enne in ordine alle rapine commesse. A pesare ancor di più sulle sue sorti è stata l’identificazione certa da parte delle vittime nel corso del riconoscimento fotografico.

Per il giovane si sono aperte le porte del carcere di Velletri, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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