Palestre e piscine, la bozza con le regole delle Regioni per la riapertura
Nelle palestre attività pianificata e screening periodico, in piscina 7 metri quadrati d’acqua a testa
Roma – Le palestre possono restare aperte “anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio” purché rispettino regole, distanziamento e integrino le norme “con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”. E’ quanto sostengono le Regioni, nelle linee guida sulle riaperture che oggi sottoporranno al governo.
Nel documento, tra le altre cose si prevede per le palestre di “redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”.
“Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi. Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza: o almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa)”.
Piscine
In piscina solo con almeno 7 metri quadrati d’acqua a disposizione per nuotatore. E’ quanto indicano le linee guida stilate dalle Regioni.
Nel ‘capitolo’ dedicato alle piscine è scritto infatti che “la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Per le aree solarium e verdi – si legge poi nel documento visionato dall’Adnkronos – assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto in base agli indici sopra riportati”.
Vi sono poi tutta una serie di regole per garantire riaperture in sicurezza delle piscine, tra queste la raccomandazione a “privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni; Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere); tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali”. (fonte Adnkronos)