Tamponi covid bloccati a Piazzale Mediterraneo, si ferma la macchina di prevenzione a Fiumicino
Il servizio fino a oggi è stato utile anche a monitorare gli autisti del trasporto pubblico, del trasporto scolastico, il personale delle scuole, degli uffici comunali, i ragazzi che fanno attività sportiva, gli studenti, i volontari.
C’è qualcosa che non tutti hanno capito nella storia delle interruzione dei tamponi a Piazzale Mediterraneo; la decisione è destinata ad impattare fortemente sulla sicurezza sanitaria cittadina. E a dircelo non sono solo le migliaia di tamponi effettuati dall’apertura del servizio, ma la “tipologia” di servizio offerto.
Chi parla genericamente di “servizio alla collettività”, ovviamente non sbaglia. Ma non specifica che il punto di Piazzale Mediterraneo gestito dalla Misericordia insieme ai medici di base è servito a monitorare costantemente gli autisti del trasporto pubblico, quelli del trasporto scolastico, il personale delle scuole, degli uffici comunali, i ragazzi che fanno attività sportiva sul territorio, gli studenti, i volontari dei vari servizi che stanno agendo sul territorio per dare supporto logistico e operativo agli Enti preposti.
Insomma, chiudere quel presidio è un modo per mandare in crisi l’intera macchina di prevenzione della città. Una città che, lo ricordiamo, pur crescendo come numero totale di cittadini, ha visto negli anni depauperare le proprie potenzialità sanitarie.
Il motivo di tale interruzione? Ufficialmente nessuno lo ha detto, e dunque siamo in attesa di comunicazioni. Persino il sindaco Montino ha parlato di una difficoltà a ricevere risposte da Asl e Regione Lazio. Rumors interni al corpo medico affermano che il problema sia relativo al costo dei singoli tamponi, e dunque al mancato pagamento dei medici di base che hanno speso intere giornate a Piazzale Mediterraneo per dare risposte a chiunque si presentasse (e soprattutto allo stop per futuri pagamenti per “prestazioni” non autorizzate).
Poi c’è un problema di procedure. La ricetta del medico, il codice fiscale: per un po’ è stata necessaria una, poi è bastato l’altro. Ora tutto è stato rimesso in gioco, e si sarebbe tornati – il condizionale resta d’obbligo, vista la carenza di informazioni ufficiali – alla necessitò di avere la ricetta. Prenotazione sì, prenotazione no: un altro punto in discussione.
Insomma, tra mancanza di fondi, cambiamento di disposizioni e carenza d’informazioni stiamo assistendo allo smantellamento di uno dei fiori all’occhiello della Asl Rm3, tanto decantato… da essere abbandonato nel dimenticatoio.
Eppure il tandem Misericordia-medici di base, reso possibile dall’altro tandem Comune-Regione, sembrava essere l’unica luce, l’unica certezza, in questo mare di preoccupazioni, difficoltà e paure. Fiumicino, che ha ospitato il primo caso di Covid-19 italiano, si è aggrappata e ha resistito nel tempo anche grazie a questo servizio (oltre a quello dei pacchi alimentari per le famiglie indigenti) che ha garantito il controllo preventivo della macchina pubblica, istituzionale, privata e di volontariato. Peccato che tutto finisca così, tra polemiche e silenzi.