Mennea e Mourinho: una bella amicizia tra due ‘Special One’
Il libro del record nei 200 metri di Pietro e il gesto del dito dopo la vittoria a Barcellona di José. Due leggende che incrociarono i loro destini
Roma – Il campione olimpico dei 200 metri e il campione d’Europa in panchina. Il velocista e il mister. L’atletica e il calcio che si incontrano per volontà di due personaggi, che per ammirazione reciproca, strinsero una importante amicizia, di stima e affetto.
Sta creando grande clamore il ritorno in Italia di José Mourinho. Lo Special One allenerà la Roma la prossima stagione in Serie A. Uno Special One che conobbe uno ‘Special One’ dell’atletica. Accadde circa 10 anni fa. Pietro Mennea regalò il suo libro a Mourinho. Glielo inviò quando allenava già l’Inter. In occasione dell’anniversario del trentennale del record personale di 19”72 nei 200 metri a Città del Messico, Mennea mise nero su bianco delle sue gesta sportive della leggenda. Inviò il manoscritto poi a Mourinho prima della semifinale di Champions League a Barcellona, nel 2010.
Il grande Pietro lo seguiva Mourinho, ammirandone tantissimo i successi delle sue squadre di calcio. Divenne anche interista, lasciando la fede bianconera eredita dal padre da bambino. Lo Special One del calcio chiamò in studio (Pietro era un ottimo avvocato) per ringraziare Mennea: “Era l’ora di pranzo e arrivò la telefonata di Jose nello studio di Pietro”. Manuela, moglie di Pietro, che porta instancabilmente la memoria del marito nella vita di tutti i giorni e tra i giovani, racconta quel divertente e fondamentale episodio, che diede vita a una splendida amicizia.
La segretaria esterrefatta lo annunciò a Pietro. Nel 1974 i genitori di Mourinho regalarono un libro al piccolo José, sulle diverse storie dei grandi campioni dello sport. Tra di essi vi era quella di Pietro Mennea. Allora la Freccia del Sud aveva vinto i Campionati Europei di Roma. Si appassionò alla figura di Mennea il Mourinho di soli 10 anni. E iniziò a seguirne le vicende. Si avvicinava in quegli anni allo sport Mourinho e forse anche grazie alla storia di Pietro. Destini che si incrociararono, lo sport che unì leggende.
Si incontrarono poi a Roma durante il campionato in cui l’Inter vinse il triplete: “Si sentivano per telefono prima delle partite di Champions League e Mourinho con piacere lo raccontava durante le interviste. E diceva che evidentemente Pietro gli portava fortuna”. Lo racconta con piacere sua moglie Manuelaper ilettori de Il Faro online: “Quando Mourinho vinse con l’Inter a Barcellona, fece il gesto del dito. Lo alzò al cielo per il giro di campo, come amava fare anche Pietro, quando vinceva. Lo criticarono. Spiegò che invece aveva ripetuto il gesto del grande Mennea, dopo la vittoria sul traguardo”. Dopo aver letto evidentemente il libro che Pietro, con dedica, gli aveva inviato, Mourinho si ispirò a quel campione, che ritrovò da adulto e con le vesti da allenatore.
In quell’occasione la grande Inter eliminò il Barca dalla Champions League del 2010, avviandosi alla storica vittoria della competizione, il 22 maggio successivo. Quel gesto imitava l’esultanza del Grande Pietro. Loro due, amici e uniti dall’amore per lo sport.
“Si incontrarono quando l’Inter venne a giocare a Roma – prosegue a raccontare Manuela – Mourinho regalò un pallone con dedica a Pietro, durante un allenamento della squadra nerazzurra. Non si sono più sentiti da allora. Si stimavano però profondamente”.
Questa è la magia dello sport. Emozioni che uniscono destini. Le vite di due leggende, che si stimarono per sempre.
(fotocopertina@inter.it)
Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Sport
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie di Sport