Quattro giovani e fortissimi azzurri si prendono la medaglia della storia. Bertone: “Sappiamo di valere”
Budapest – L’Italia griffa il Team event che apre gli Europei di Budapest e conquista un argento storico e peraltro insperato. Mai a podio nelle edizioni precedenti, ovvero da Eindhoven 2012 (massimo un quinto posto), quando fu inserita come gara ufficiale, e azzurri addirittura settimi nell’ultima edizione del 2019 a Kiev.
Il giovanissimo quartetto composto da Chiara Pellacani, Andreas Sargent Larsen, Sarah Jodoin Di Maria e Riccardo Giovannini chiude con il punteggio record di 428 punti (due anni fa furono 292), quasi quattro punti dietro alla Russia (431.80) e davanti alla Germania campione in carica, terza con 421 punti. Azzurri addirittura in testa prima dell’ultimo tuffo (sincro dalla piattaforma), che scendono di un gradino superati dalla coppia russa Minibaev/Beliaeva che riscattano qualche errore precedentemente compiuto dai vicecampioni in carica.
La gara
Si parte con qualche incertezza sulla sequenza dei tuffi. Alla fine vince il lodo delle coppie nazionali. Al quarto salto, parte Pellacani. Il doppio e mezzo ritornato carpiato della diciottenne romana è leggermente scarso e paga 63.00, ma ci pensa Larsen che senza paura prende un presalto eccezionale e vola alto per il triplo e mezzo rovesciato raggruppato pulito da 80.50. Il primo round si gira al terzo posto con 143.50 punti; comanda la coppia russa, che nonostante l’errore di partenza della Ilinykh si aggrappa al pauroso quadruplo e mezzo di Kutznetsov e conduce con 146.40. Seconda la Germania con 145.00 punti. Secondo giro e il sincro tre metri dei due azzurri ha un buon sincronismo e un’ottima entrata per 64.50, che li porta a scavalcare i russi con un vantaggio di 7.60 punti a 208.00. Purtroppo l’esperto tedesco Hausding trascina la compagna Puntzel e il triplo e mezzo avanti vale il comando con 11 punti sull’Italia al giro di boa.
Si passa alla piattaforma. Subentrano Giovannini e Di Maria insieme a Larsen. Minibaev e Beliaeva fanno la voce grossa con due tuffi da 145 punti che spaventano gli italiani. Sale la Di Maria sulla verticale e spara un doppio salto mortale con un avvitamento e mezzo leggermente sporco nel finale: 65.60 punti col pilota automatico (in coppa del mondo furono 70) e gradi che passano al “Sergente” Larsen. L’italodanese è scatenato con un quadruplo e mezzo da coefficente 3.7 a mette in chiaro le cose: 88.80 punti (media dell’otto e secondo miglior tuffo del lotto dietro Kuznetsov) e 362.40 per un totale da nove lunghezze di vantaggio sulla Russia.
La Germania è sotto pressione: Massemberg e Wassen fanno 135 punti e allora l’Italia prende la testa prima del sincro piattaforma che chiude il programma con otto punti di vantaggio. La Russia salta prima e piazza un 78.40 punti. C’è pressione sugli azzurri. La Gran Bretagna cede la piattaforma ai nostri: il doppio e mezzo con un avvitamento e mezzo carpiato non è perfettamente sincrono con Di Maria che sporca l’entrata. Sfuma l’oro, ma con 65.60 punti si è d’argento per un totale di 428.00 perché la Germania sporca il doppio e mezzo indietro. Si resta secondi per una medaglia di squadra, di prospettiva, piena di entusiasmo. Non si poteva cominciare meglio.
Le Dichiarazioni
Commissario tecnico Oscar Bertone. “La coppa del mondo ha dato consapevolezza a questa squadra. Ci sono molti giovani, ma anche i nuovi entrati sono motivati e gareggiano col sorriso, senza pensieri. Solo così si possono ottenere i risultati che sappiamo di valere. Oggi abbiamo superato nazioni leader in questa specialità come Germania, Gran Bretagna e Ucraina e saltare liberi di testa potrà fare la differenza durante la manifestazione”.
Di Maria. “Sono felice, era un gara per rompere il ghiaccio e siamo andati ben oltre le aspettative. Ci siamo divertiti, ed era importante. Ora speriamo bene per le gare individuali”.
Larsen. “Ci siamo divertiti; non ci aspettavamo grandi risultati e forse proprio questa è stata la chiave per raggiungere addirittura il secondo posto. Stiamo bene insieme e penso si sia visto in gara”.
Giovannini. “E’ un argento bellissimo. Avevo bisogno di certezze dopo la mancata partecipazione alla Coppa del Mondo. Questo risultato mi dà molta fiducia, ho ottimi compagni, siamo amici, l’affiatamento si è visto”.
Pellacani. “La gara sarebbe dovuta servita per rompere il ghiaccio; è accaduto ma abbiamo anche conquistato l’argento. Ognuno di noi ha dato il massimo per la squadra. E’ un titolo che si aggiunge al mio palmares ed è molto bello averlo raggiunto divertendomi insieme ai miei compagni”. (federnuoto.it)
(foto di Andrea Staccioli / Inside-DBM)
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