Michele Martina: “Dura qualificarsi per Tokyo, ma sono tornato più forte”
Il karateka iridato under 21 e oro continentale è in raduno per gli Europei. La voglia di fare bene e l’importanza del vaccino anti Covid
Ostia – Semplice Michele. Lo si deduce dalle sue parole, mentre racconta ai lettori de Il Faro online il suo amore per il karate. E’ una colonna della Nazionale azzurra che si prepara a conquistare altri posti per le Olimpiadi, dopo aver qualificato i 4 moschettieri tricolori (Viviana Bottaro, Mattia Busato, Angelo Crescenzo e Luigi Busà). Anche l’atleta delle Fiamme Oro sogna Tokyo, ma sarà una vera battaglia in categoria, secondo le regole di qualifica indicate dalla World Karate Federation.
Lo descrive con semplicità Michele, ma dentro ha il fuoco sacro. Lo ha detto anche il presidente del Coni Malagò alcuni giorni fa, parlando della voglia dei campioni azzurri di sbarcare a Tokyo e fare il meglio, per portare medaglie all’Italia e dare riscatto a una Nazione piegata dal Covid. Intanto Michele pensa di fare un passo alla volta, però. Anche i Samurai facevano così. Saggi, forti e semplici. Martina sogna le Olimpiadi, come lo fanno tutti gli azzurri, fuori dai magnifici 240 dell’Italia Team, già con il pass in mano. Sono due le tappe, che il campione europeo di kumite degli 84 kg nel 2018 (leggi qui), dovrà affrontare. O meglio, intanto ne affronta una, come lui stesso dice a Il Faro online, durante il raduno odierno dell’Italia al Centro Olimpico Matteo Pellicone di Ostia. Ci saranno gli Europei in Croazia. Dal 19 maggio scendono in battaglia gli azzurri. Non solo quelli già qualificati per i Giochi, ma soprattutto quelli che devono strappare il pass.
E ci pensa Michele, sperando di arrivarci nella forma più perfetta possibile. Dopo aver saltato per infortunio la competizione continentale del 2019, cerca in quella del 2021 la rivincita, per dimostrare, stavolta nei +75kg, ciò che il suo talento gli aveva regalato nel 2018. Dopo gli Europei, ecco Parigi. Una delle tappe più suggestive, nella normalità delle competizioni in Premier League, ma stavolta il fascino non starà solo nel lottare sul tatami e sotto la Tour Eiffel, ma anche nel tentare di volare a Tokyo. Chi non acquista il pass agli Europei, lo potrà fare a Parigi nel Torneo di Qualificazione Olimpica a giugno. Michele ci pensa, con semplicità. Ma con convinzione da guerriero. Un passo alla volta. Prima affronterà l’Europeo e poi, attenderà di vestire il karategi azzurro per volare a Parigi. Tutto si deciderà in Croazia.
Intanto ha voglia di dimostrare valore e talento, dopo la lunga estenuante attesa. I problemi fisici e poi il Covid. La poca ‘continuità di rendimento’, come lui racconta. E’ tempo di volare ancora per Michele. E si sta preparando. Le sue medaglie brillano in bacheca. L’oro continentale, il primo titolo importante della carriera, insieme al bronzo ai Giochi del Mediterraneo a Terragona, con il terzo posto a squadre nel kumite ai Mondiali di Madrid (con Nello Maestri oggi coach azzurro, Luca Maresca, Simone Marino, Ahmed El Sharabi, Andrea Minardi e Rabia Jendoubi) hanno costellato il suo 2018 di gioie e successi. Prima dello stop aveva vinto il bronzo ai Giochi Europei. L’ultima competizione ufficiale internazionale sportiva, prima dello scoppio della pandemia. E’ tempo di ripartire però. Il karate aspetta e anche i suoi sogni di karateka.
Nei mesi difficili di stop, quando gli sport da contatto erano vietati e anche per i campioni di interesse nazionale (fino al decreto governativo dell’aprile del 2020), Michele ha pensato a se stesso e a correggere ciò che non andava. Volontà comune di tanti atleti che hanno perfezionato, riflettuto e ricostruito. Per ripartire pronti e in modo convincente per riprendersi i sogni sfumati. L’Olimpiade slittata di un anno ha creato non pochi problemi agli sportivi e alle Federazioni Nazionali italiane, che hanno dovuto riprogrammare quasi tutto. E anche Michele lo ha fatto, dedicando del tempo a se stesso e aspettando, con calma olimpica, l’attimo del ritorno. Una parola impegnativa ‘ritorno’, ma semplice da perseguire, se semplicemente si segue il cuore. E con cuore e mente l’azzurro si è appena vaccinato, facente parte delle Fiamme Oro e della Polizia di Stato. Ci tiene a diffondere il messaggio che la campagna vaccinale sia fondamentale ‘per segnare uno 0 nei decessi giornalieri e nei contagi quotidiani’. La vita che ritorna passa anche da questo, o solo da questo, probabilmente. E un campione del tatami sa cosa vuol dire lottare e vincere. Il bronzo di Istanbul 2021 brilla insieme agli altri allori vinti in Premier League, firmando la volontà di Michele di esserci. Con semplicità. L’amore più grande per il karate si dimostra così. E così Michele realizzerà i sogni più grandi. Oss.
Caro Michele, dopo il periodo di chiusura a causa del Covid, si sono riaperte le competizioni della Premier League di karate. Come stai affrontando questo momento di alto agonismo, tornato?
“Sono molto felice di esser ripartito dopo questa pausa. Passare da una gara ogni due settimane, ad un anno intero chiuso in casa è stato sicuramente particolare. Se però in questo periodo terribile c’è stato un aspetto positivo, è che forse abbiamo potuto lavorare un po’ più su noi stessi, in particolare per quanto mi riguarda sia a livello tecnico che personale. Dal punto di vista sportivo le ultime gare (prima dello stop) non sono andate certamente come mi aspettassi e quindi ho voluto sfruttare l’unicità del momento, proprio per capire dove e come lavorare, per poter arrivare il più preparato possibile al rientro. Quindi sì sono molto contento di esser ripartito!”.
Hai vinto una bellissima medaglia di bronzo di Istanbul. Cosa ha rappresentato per te, tornare sul podio dopo alcuni mesi? L’ultima volta avevi vinto ai Giochi Europei e ancora prima, avevi ottenuto il terzo posto a squadre ai Mondiali.
“Come dicevo prima, nonostante siano arrivate anche medaglie importanti, nell’ultimo anno pre-pandemia non ho avuto molta continuità di rendimento. Dall’Europeo 2019, saltato per infortunio infatti, ci ho messo un po’ per rientrare a pieno regime. Detto ciò però, prima di Istanbul ero molto sereno perché sapevo di aver lavorato bene e mi sentivo in ottima forma. Sono contento di aver portato a casa il bronzo. Purtroppo Lisbona non è andata altrettanto bene per via di un infortunio al ginocchio durante il terzo incontro, ma anche qui sono stato contento dalla performance, mi sento bene”.
Tu puoi ambire ai Giochi? Ci saranno gli Europei tra poco e poi il torneo di Parigi. Tutto è possibile ancora per te?
“Questa modalità di qualifica è stata davvero dura, con veramente pochissimi posti ed anche con un accorpamento di categorie. Tantissimi atleti di valore sono rimasti fuori dal ranking e proprio come me cercheranno di sfruttare l’ultima chance a Parigi e di meritarsi questi ultimi tre posti. Sarà una gara in parte molto diversa dalle altre, si svilupperà in due fasi, prima con la classica formula ad eliminazione diretta e dopo con un girone all’italiana tra i migliori quattro uscenti. In più, la categoria di peso sarà quella olimpica, la +75. Credo che sarà una delle gare più dure, ma allo stesso tempo più affascinanti di sempre”.
Cosa ti aspetti, al di là della qualifica, da questi due tornei a cui parteciperai?
“In realtà la Nazionale ancora deve decidere chi parteciperà alla gara di Parigi ed indubbiamente l’Europeo inciderà moltissimo a riguardo. Anche per questo, credo sia importante pensare uno step alla volta”.
Cosa metti sul tatami Michele? Chi sei tu quando sali sul tappeto direzione vittoria?
“Sono un ragazzo che ama quel che fa e che si sente fortunato a poterlo fare come lavoro. Attualmente nella mia vita l’obiettivo principale è eccellere nel karate, la maggior parte delle mie energie le riverso in questo, perciò credo venga da sé che quei 3 minuti sul tatami da gara rappresentino la risposta ai miei sacrifici giornalieri. Credo in quel che faccio e lo faccio realmente con tutta la passione che ho in corpo”.
Chi è la persona che maggiormente ti ha insegnato cosa sia il karate? A chi devi i tuoi progressi tecnici?
“Indubbiamente gran parte della mia carriera agonistica la devo a mio cognato Vincenzo, che è sempre stato il mio primo punto di riferimento ed al mio primo maestro Nicola. Da quando sono nelle Fiamme Oro affianco a me invece ho Cristian Verrecchia, che è ormai più di un semplice allenatore, ci affianca in tutto e per tutto e non credo potremmo avere un leader più carismatico e valido di lui. Dobbiamo a lui i nostri successi!”.
Vuoi dire qualcosa, da giovane atleta e giovani italiani, per sensibilizzare al vaccino e al rispetto delle regole? Ti sei vaccinato contro il Covid?
“Ci tengo tantissimo a questo argomento, io non uso molto i social, ma quando capita, spesso mi piace diffondere nel mio piccolo notizie riguardanti la validità, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini. È l’unica strada che abbiamo per arrivare a leggere finalmente uno 0 sul bollettino delle vittime giornaliere e naturalmente anche per tornare alla vita di prima. Io mi sono vaccinato facendo parte della Polizia di Stato e non vedo l’ora possano fare lo stesso tutti gli altri. Anche e non solo per questo ringrazio le Fiamme Oro!”.
(fotocopertina@MicheleMartinaFacebook/Fijlkam)
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