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Abisso Nero, l’horror pandemico che apre alla speranza

5 giugno 2021 | 13:31
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Abisso nero è dedicato ai medici e agli infermieri che hanno perso la vita e a quelli che hanno lottato e che lottano per combattere il Coronavirus

Abisso nero” di Ronald Russo possiamo definirlo un horror che apre alla speranza. Una miscela di incubi e orridità che scava negli abissi – appunto – della mente umana e del suo dna; girato anticipando, in qualche modo, ciò che la pandemia da Covid-19 ha poi provocato a livello planetario.

Se è vero che la “chiave” degli infetti che mangiano carne umana è una “lettura” del film, tutto ciò che sottende – paure, angosce, ricerca clinica, rottura dei rapporti, scomparsa di persone – è drammaticamente attuale. Ecco perché “Abisso nero” non è “solo” un film, ma un modo per esorcizzare un malessere globale, che ha colpito intere nazioni come singole famiglie.

E proprio intorno al concetto di famiglia – in qualche modo (che non spieghiamo) recuperata alla fine, se pur con molti “se” – si dipana questo film prodotto dalla ZTV Production di Sergio Romoli, con la partecipazione di Corrado Lannaioli per Mola Film International, produttore esecutivo Massimo Paolucci.

Dedicato ai medici e agli infermieri che hanno perso la vita e a quelli che hanno lottato e che lottano ancora per combattere il Coronavirus e permettere un graduale ritorno alla normalità, Abisso nero è stato scritto e girato prima dell’emergenza legata al Covid-19.

La trama

Il pianeta è al collasso. Alcuni studiosi, soprattutto biologi e ambientalisti, sostengono che la popolazione attuale abbia già superato i limiti naturali della Terra, quindi i potenti del mondo hanno preso la decisione di eliminare almeno la metà della popolazione diffondendo un virus letale che non uccide di per sé, ma trasforma le persone in esseri aggressivi e mostruosi, che sfociano nel cannibalismo, in modo da propagare a macchia d’olio il contagio.

Il virus viene iniettato a cominciare dai dissidenti politici, da chi è nelle carceri e negli ospedali. Con i contagiati in seguito annientati e dati alle fiamme, e il morbo che ha decimato più della metà del genere umano, chi è rimasto è felice di essere sopravvissuto a tanto dolore e atrocità.

Ma, nella soffitta di una villa fuori città, Sonia (Ydalia Suarez), o, meglio, ciò che resta della bellissima donna che era, viene tenuta prigioniera dall’uomo che l’ha follemente amata, Marco (Robert Madison), medico in cerca di una cura per guarirla.

Letteralmente impazzito in seguito alla morte della figlia Angie (Angelica Cheyenne), inoltre, Marco si è trasformato in una sorta di serial killer che vaga di notte alla ricerca di vittime sacrificali da offrire alla ferocia della sua compagna, scegliendole tra coloro che, tra teppisti, magnaccia e politici corrotti, secondo lui meritano una punizione.

Da sottolineare l’efficacia degli effetti speciali “firmati” dal trucco di David Bracci, così come le musiche di ITNA, che ben supportano la tensione della pellicola.

Presentato in streaming nell’edizione 2020 del Fantafestival, Abisso nero è stato proiettato il 1 Giugno 2021 presso il Nuovo Cinema Aquila.

Ronald Russo

Ronald Russo

Il film è diretto (e interpretato) da Ronald Russo, che vanta una lunga filmografia d’attore al servizio di veri e propri maestri del cinema di genere, da Umberto Lenzi (Roma a mano armata) a Richard Donner (Ladyhawke), fino a Bruno Mattei (L’isola dei morti viventi).

Insieme a Robert Madison, recentemente visto nella serie tv Leonardo, la Ydalia Suarez di Nella terra dei cannibali e la esordiente Angelica Cheyenne, fanno parte del cast di Abisso nero Francesco Maria Dominedò, Walter Toschi, Gianluca Testa, Costantino Comito, Veronica Urban, Melina Arena, Roberto Conte, Sandro De Luca, Maria Sofia Palmieri, Dafne Barbieri, Pierfrancesco Ceccanei, Nicolas Russo e Lilith Primavera.

Una nota a parte per l’esordiente Angelica Cheyenne, ancora minorenne, che ha interpretato il suo personaggio spostandosi con naturalezza nei diversi “registri“ del film, dalla bambina innocente che gioca col papà sul lettone di casa, al mostro – ma sempre con una vena di purezza negli occhi, pur devastati dalla malattia – ormai irrimediabilmente infettato.

Alla proiezione presso il Nuovo Cinema Aquila, erano presenti anche Al Festa, Angelo Frezza, Claudio Lattanzi, Davide Mancori, gli sceneggiatori Alessandro Monese, Antonio Tentori, l’attrice Noemi Esposito. Gradita presenza, al cocktail post evento, quella di Stefano Natale, voce ispiratrice di uno dei personaggi più riusciti di Carlo Verdone e dell’attrice Linda Batista.

Un horror atipico – dicevamo all’inizio – che apre alla speranza. Nel film infatti, nonostante la devastazione che ha colpito il mondo e il genere umano, si intravede una possibile via d’uscita; lunga, impervia, buia… ma pur sempre possibile.