Alberta Santuccio esordiente alle Olimpiadi: una spadista che sogna in grande
L’atleta delle Fiamme Oro, già argento ai Giochi giovanili di Singapore, andrà a Tokyo per la specialità a squadre nella scherma
Roma – L’emozione di rappresentare il proprio paese Alberta Santuccio l’ha provata più volte nella vita. A soli 15 anni aveva già in mano il tricolore, con tutta la responsabilità e l’onore che derivava dall’essere il primo alfiere italiano ai Giochi Olimpici della Gioventù dall’altra parte del mondo, a Singapore. Poco più che bambina era già un’apripista e non ha fatto rimpiangere la scelta: con un bottino fatto di una medaglia d’argento individuale e di una d’oro a squadre, Alberta tornava in Italia vittoriosa e pronta a sognare ancora più in grande.
Tutto era iniziato a 7 anni quando, via le punte e il tutù da ballerina, ha scoperto che era con la spada in mano che si sentiva davvero sé stessa ed è così che ha trovato la sua dimensione. Nuova disciplina, gesti diversi, ma l’eleganza del movimento in comune.
Scaramantica prima di ogni gara, ma consapevole dei propri mezzi, ha sempre immaginato ogni successo come il primo passo verso il traguardo più importante, una preparazione per ambire, qualche anno più tardi, all’evento clou: i Giochi Olimpici.
Quel giorno adesso è arrivato. Alberta si è guadagnata il pass a cinque cerchi a Barcellona insieme con le sue compagne di squadra, i Giochi sono dietro l’angolo e il suo nome è stato scritto nella lista dei partecipanti. Anche stavolta sarà un’esordiente, ma lei è abituata a farsi valere e ad essere efficace fin dalle prime battute. A Tokyo darà il suo contributo nella gara a squadre, con l’obiettivo di tornare a casa con una nuova medaglia da mettere in valigia insieme al peluche che le porta fortuna e che, da quando era bambina, non la abbandona mai.
(foto@AugustoBizzi)
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