“Più tempo a scuola, stop classi pollaio, stipendi più alti”: gli obiettivi di Anief per settembre
Marcello Pacifico: “importante non pensare solo al tempo pieno,ma anche recuperare quel tempo scuola che è stato falcidiato”
Scuola – Più istituti con tempo pieno e più tempo scuola per tutti, rivedere il numero di alunni per classe, aumentare gli stipendi del personale di almeno 200 euro al mese: i punti da attuare il prima possibile, già questa estate, anche avvalendosi dei fondi in arrivo all’Istruzione pubblica dalla Commissione europea con il Pnrr, sono stati elencati da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante una video-intervista all’agenzia Teleborsa. Secondo il sindacalista autonomo è troppo “importante non pensare solo al tempo pieno, che è fondamentale a partire dall’infanzia per lottare contro le disuguaglianze, ma anche recuperare quel tempo scuola che è stato falcidiato”, dice Pacifico, ricordando che la riduzione delle ore “ha portato alla scomparsa di 200mila posti nella scuola”. In parallelo, sarà indispensabile agire sui numeri minimi per la formazione delle classi e sugli stipendi del personale, che rimane tra i meno pagati dell’area Ocse.
“È il momento giusto per mettere mano ai parametri che regolano la formazione delle classi”. A ricordarlo è stato Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ricordando il periodo storico favorevole: “bisogna approfittare del dato migliore sulla natalità – ha detto il leader del sindacato rappresentativo – che ci dà l’opportunità di non operare dei tagli e di conservare gli organici, ma bisogna anche rifare il rapporto con gli studenti, perché le classi pollaio ci sono ancora ed occorre quindi lottare contro questo fenomeno e ridurre il numero di alunni per classe”.
Il rappresentante dei lavoratori ha quindi detto che “la scuola italiana ha bisogno certamente di recuperare il tempo scuola, che non è soltanto il tempo pieno, cioè quel tempo che si impiega nelle attività pomeridiane al di là dell’ordinaria attività didattica, che è quasi assente nelle scuole del Sud. Parliamo invece di un tempo scuola che è stato ridotto negli ultimi anni, a partire dalla riduzione di 4 ore in ogni ordine e grado attuata negli ultimi dodici anni”.
Sugli stipendi del personale della scuola italiana, notoriamente tra i più bassi in Europa e non solo, il presidente dell’Anief ha ribadito che “sono molto lontani dallo standard europeo, ma sono addirittura sette punti sotto l’inflazione”. L’Anief come sindacato è pronto – ha sottolineato Pacifico – ed ha sottoscritto un Patto per la Scuola, firmato il 20 giugno scorso, che prevedeva l’impiego di risorse aggiuntive da assegnare al personale scolastico proprio per combattere queste disuguaglianze che non hanno motivo di esistere.
“Ricordiamoci – ha continuato il sindacalista – che il principio cardine della nostra Costituzione è lavorare senza veder vilipesa la propria dignità”, aggiungendo che “è fondamentale nel rinnovo del contratto prevedere risorse in più, non soltanto di 150 euro: ce ne vogliono 200 in più per poter recuperare l’inflazione”. Il presidente nazionale Anief ha detto anche di volere guardare ai paesi dell’OCSE, dove in media gli stipendi sono più di quelli accordati in Italia, e ricordato, infine, che il ministro Patrizio Bianchi si è rivolto al G20 parlando di questi problemi. “Siamo pronti quindi a portare avanti il dibattito per i diritti dei lavoratori ed anche delle famiglie ad avere una istruzione migliore”, ha concluso Pacifico.
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