Concorsi truccati alla Asl di Latina: altri due arresti eccellenti
A finire ai domiciliari un dirigente dell’Azienda sanitaria locale e un politico indagati per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio
Latina – Questa mattina, il personale della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile della Questura di Latina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina nei confronti di un 59enne dirigente Asl e di un politico locale, indagati, a vario titolo, per i reati di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.
Le indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Latina alla Sezione anticorruzione della Squadra Mobile e al Nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza si riferiscono in particolare alle irregolarità riscontrate nella procedura concorsuale riguardante il Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 23 posti di collaboratore amministrativoprofessionale – Cat. D, indetto in forma aggregata tra la ASL di Frosinone, Latina e Viterbo.
Il 21 maggio scorso, all’esito delle prime risultanze investigative, il presidente e il segretario della commissione per il concorso in questione, sono stati colpiti da un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, poiché vario titolo indagati dei reati di falso e rivelazione di segreto d’ufficio (leggi qui).
In particolare, dalle indagini emergeva che il presidente della commissione del concorso, nei giorni precedenti alla prova orale, rivelava gli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame.
Nel proseguo delle indagini, sono stati identificati con certezza 6 concorrenti, che hanno beneficiato di tali rivelazioni, indagati a vario titolo dei reati di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
I nuovi approfondimenti investigativi hanno permesso di riscontare come due di questi candidati venivano segnalati da un politico locale, il quale con lo stesso dirigente dell’Asl di Latina s’impegnava, in cambio, a promuovere presso la Regione Lazio, la di lui nomina a Direttore Amministrativo dell’Asl, incarico che in effetti il citato ha rivestito quale facente funzioni dal mese di dicembre 2020 al mese di aprile 2021.
In tale contesto, il presidente della commissione rivelava ai predetti candidati gli argomenti che avrebbe proposto alla prova orale, nonché ritardava l’approvazione della graduatoria dello stesso concorso al fine di posticiparla rispetto alla sua nomina di Direttore Amministrativo, in modo tale da potere individuare lui stesso i luoghi di destinazione lavorativa dei neo assunti.
Le accuse di corruzione e rivelazione di atti di ufficio coinvolgono anche il segretario provinciale del Pd, Claudio Moscardelli: il conseguente provvedimento restrittivo a forma del gip Giuseppe Cario hanno fatto cadere una pesante tegola sul partito.
Prontamente è intervenuto Bruno Astorre segretario del Pd Lazio il quale intanto ha espresso solidarietà confidando nel lavoro della magistratura. “Sono vicino a Claudio in questo momento e sono certo che saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti. Come sempre confidiamo nel lavoro della magistratura”.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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