Istruzione, Marcello Pacifico (Anief) eletto presidente dell’Accademia Europa per i prossimi 4 anni
“Siamo pronti ad ampliare all’interno delle nostre Commissioni di lavoro i progetti per mettere i lavoratori al centro dell’idea di Europa più giusta”
Scuola – Marcello Pacifico eletto presidente dell’Accademia Europa per i prossimi 4 anni dal Consiglio direttivo della Cesi. “Molti i progetti con la Cesi, che riguardano anche i lavoratori – ha commentato Pacifico -. Ma non ci fermiamo qui, siamo pronti ad ampliare all’interno delle nostre Commissioni di lavoro i progetti per mettere i lavoratori al centro dell’idea di Europa più giusta, equa e solidale. Ci vogliono cultura e determinazione alla base delle nostre azioni, grazie per la fiducia e procediamo in questa direzione”
Durante la seconda sessione dell’incontro, sulla piattaforma telematica Zoom, sul Futuro dell’Europa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è stato eletto presidente dell’Accademia Europa per i prossimi 4 anni dal Consiglio direttivo della Cesi.
La Conferenza è stata organizzata dalla Confederazione Europea dei Sindacati Indipendenti Cesi e co-finanziata dall’Unione; ha visto la partecipazione di tutti i maggiori esponenti e rappresentanti dei sindacati membri europei.
Dopo uno degli anni più difficili per l’Europa e per il mondo intero, l‘Unione Europea lancia una serie di dibattiti e discussioni guidati dai cittadini sul nostro futuro. La Conferenza sul futuro dell’Europa (COFOE) è un importante passo che mira a offrire un forum digitale nuovo, pubblico, aperto e inclusivo, che consentirà ai cittadini e alle organizzazioni di essere coinvolti nel plasmare il futuro dell’Unione. Entro la primavera del 2022 la Conferenza dovrebbe giungere a conclusioni e fornire indicazioni sui prossimi passi.
Secondo un recente sondaggio Eurobarometer condotto congiuntamente dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo, la maggior parte dei cittadini concorda sul fatto che la pandemia di Covid-19 ha fatto riflettere sul futuro dell’Unione. Lo studio ha mostrato che la stragrande maggioranza (92%) in tutti gli Stati membri chiede che le voci dei cittadini siano “prese maggiormente in considerazione nelle decisioni relative al futuro dell’Europa”; circa il 75% degli europei ritiene che il COFOE influirà positivamente sulla democrazia all’interno dell’UE, mentre la metà di essi ha espresso il proprio interesse a partecipare alla Conferenza.
Presente al convegno la vicepresidente della Commissione Europea Dubravka Šuica, che è intervenuta sull’importanza dello Stato dell’Unione, menzionato dalla Presidente Von der Leyen; la lotta per le sfide cruciali della Commissione e l’attività del Parlamento e del Consiglio sono e restano comuni e volte ai cittadini; tra i temi principali, quello della parità di genere e l’interesse per incentivare il dialogo sociale europeo. Secondo la vicepresidente della Commissione Eu, il dialogo con i cittadini serve affinché le istituzioni possano realmente agire a tutela dell’individuo, e i sindacati, in questo processo, sono fondamentali nelle pratiche di attuazione della protezione sociale; si invitano dunque i sindacati a organizzare eventi e pratiche di informazione, che verranno poi inserite in una nuova piattaforma digitale europea, strumento di dialogo e di interventi successivi delle istituzioni. La libertà di espressione è al centro della politica europea, e nella firma della Dichiarazione Congiunta, le tre istituzioni EU (Commissione, Parlamento e Consiglio) si impegnano non solo in un esercizio di ascolto dei cittadini, ma in un dialogo sociale attivo che porterà a nuove frontiere e cambiamenti.
Al centro della discussione e degli interventi delle maggiori sigle sindacali in Europa ci sono le sfide e le aspettative future dei sindacati europei e le parti sociali, che ricoprono un ruolo centrale nella comunicazione e l’informazione tra il cittadino e le istituzioni europee.
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ha ricordato nel suo intervento alla vicepresidente della Commissione Europea la situazione incredibile del precariato scolastico italiano: “C’è una procedura d’infrazione attiva dal 2014 – ha affermato Pacifico – e ancora si aspetta la decisione della Commissione UE. Tutti i lavoratori precari europei, del settore pubblico e privato dopo 36 mesi di servizio devono essere stabilizzati”. La vicepresidente Šuica ha risposto confermando di conoscere bene la situazione.
Si ricorda che Anief ha ottenuto l’accoglimento del reclamo collettivo del Comitato Europeo dei Diritti Sociali. Ci sono circa 200mila precari della scuola italiana che hanno diritto a veder riconosciuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
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