Angelus dal balcone del Gemelli per Papa Francesco: “Grazie per le vostre preghiere”
Il Pontefice ringrazia i tanti fedeli radunati nel Piazzale dell’ospedale “Ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti”
Città del Vaticano – “Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Sono contento di poter mantenere l’appuntamento domenicale dell’Angelus, anche qui dal Policlinico “Gemelli”. Vi ringrazio tutti: ho sentito la vostra vicinanza e il sostegno delle vostre preghiere. Grazie di cuore!”.
E’ un Papa visibilmente affaticato, con la voce rauca e debole, quello che si affaccia dal balconcino del decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato da una settimana (leggi qui). In tanti si sono radunati nel piazzale dell’ospedale, il terzo Vaticano come lo aveva ribattezzato Giovanni Paolo II, cantando e pregando per il Pontefice argentino. Come in piazza San Pietro sono presenti sacerdoti, suore, religiose e religiosi, ma anche tanti giovani. C’è anche una signora col tipico cappello da festa argentino e la bandiera albiceleste. “Cosa rappresenta questo cappello? Per noi argentini oggi è festa abbiamo vinto la Copa America (leggi qui)”, dice ridendo e scherzando con i giornalisti.
Dalle finestre della struttura si affacciano anche medici e infermieri, assieme a qualche paziente incuriosito dalla folla. “In questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato ancora una volta quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un servizio sanitario gratuito, che assicuri un buon servizio accessibile a tutti”, dice il Santo Padre durante l’Angelus, sottolineando: “Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti”.
“Voglio esprimere il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento ai medici e a tutti gli operatori sanitari e al personale di questo ospedale e di altri ospedali. Lavorano tanto! E preghiamo per tutti i malati. Qui ci sono alcuni amici bambini malati… Perché soffrono i bambini? Perché soffrono i bambini è una domanda che tocca il cuore. Accompagnarli con la preghiera e pregare per tutti i malati, specialmente per quelli in condizioni più difficili: nessuno sia lasciato solo, ognuno possa ricevere l’unzione dell’ascolto, della vicinanza, della tenerezza, e della cura. Lo chiediamo per intercessione di Maria, nostra Madre, Salute dei malati”, conclude il Papa.
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