Euro 2020, Sgrelli: “Da oltre Manica disprezzo di cerimoniale, fair play e spirito sportivo”
“La globalizzazione sta portando a un azzardato meticciamento di costumi che fa scomparire anche il tradizionale Stile Inglese di un tempo”.
Roma – “Al Wembley Stadium di Londra per la finale tra Italia e Inghilterra di Uefa Euro 2020 è andato in scena un incredibile, inspiegabile e sconcertante concentrato di disprezzo del cerimoniale, del fair play e dello spirito sportivo che mai avremmo immaginato di vedere oltre Manica, facendo così saltare le basilari norme del protocollo che regolano armonicamente le relazioni tra Paesi e popoli”.
A commentare l’inusitato scenario inglese è stato il prof. Massimo Sgrelli, direttore scientifico dell’Accademia del Cerimoniale, per decenni capo del cerimoniale di Palazzo Chigi.
“La globalizzazione della finanza e delle genti sta portando a un azzardato meticciamento di costumi che fa scomparire anche il tradizionale Stile Inglese di un tempo, che ci suscitava ammirazione. Insomma, è defunto anche il mitico fair play di matrice inglese, cui noi italiani ci appellavamo in ogni occasione”, ha aggiunto l’esperto di cerimoniale, lamentando poi che “i tifosi inglesi hanno sgradevolmente fischiato sia l’inno di Mameli che i nostri giocatori.
Per non dire delle numerose impunite aggressioni ai sostenitori italiani. E peggio ancora si sono comportate le autorità di quel nobile Paese che hanno mostrato un’incredibile disattenzione formale verso il nostro presidente della Repubblica”.
Non solo. “Né le altezze reali presenti nello stadio né il primo ministro britannico hanno partecipato alla premiazione snobbando sdegnosamente i vincitori e la loro Nazione. Insomma, con una serie di inammissibili sgarbi sono saltate d’improvviso le fondamentali regole del protocollo e del cerimoniale proprio nel Paese che ne aveva fatto un emblema.
E non ultimo dobbiamo amaramente constatare l’increscioso rifiuto della medaglia d’argento da parte dei giocatori inglesi alla premiazione, un gesto sicuramente non sportivo, sconveniente e addirittura offensivo della loro intelligenza”, ha concluso Sgrelli interpretando l’analisi fatta dall’Accademia del Cerimoniale.