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Coronavirus, Palazzo Chigi valuta lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre

21 luglio 2021 | 10:14
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Coronavirus, Palazzo Chigi valuta lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre

La valutazione sarebbe legata da un lato alla situazione epidemiologica e alla recrudescenza del virus, dall’altra alla tornata elettorale d’autunno

Roma – Il governo, a quanto si apprende, valuta di estendere lo stato di emergenza per la pandemia – in scadenza al 31 luglio – anche fino alla fine dell’anno. La valutazione sarebbe legata da un lato alla situazione epidemiologica e alla recrudescenza del virus, dall’altra alla tornata elettorale d’autunno. Valutazioni sono in corso in queste ore, anche se la decisione ultima verrà presa dalla cabina di regia. Il Consiglio dei ministri – chiamato a decidere della proroga dello stato di emergenza, del green pass e dei nuovi parametri – potrebbe slittare a giovedì, così come la cabina di regia col premier Mario Draghi.

A quanto si apprende, inoltre, non dovrebbe essere affrontato in Cdm il tema dell’obbligo vaccinale per i docenti, e questo nonostante ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi avesse sostenuto che il tema sarebbe stato sul tavolo del Cdm. Non solo la scuola, ma anche il tema dello sport – con il ritorno del pubblico negli stadi – dovrebbe rimanere fuori dalla discussione del Consiglio dei ministri.

C’è attesa perché verranno decisi i nuovi parametri per le assegnazioni dei ‘colori’ alle Regioni, una necessità legata anche al fatto che – vista la curva epidemiologica in ripresa – sarebbero molte quelle a finire in zona gialla a stretto giro. Stop dunque a un sistema fondamentalmente basato su contagi e incidenza, occhio ai tassi di ospedalizzazione e all’occupazione di posti letto nelle terapie intensive.

Quanto ai criteri per l’utilizzo del green pass all’interno dei confini italiani, il rilascio del certificato verde dovrebbe essere mantenuto anche per una sola dose, con l’invito stringente ad accelerare la seconda con degli step in termini di calendario. C’è una discussione aperta – spiegano inoltre fonti di governo – sulle categorie e i luoghi, ad esempio bar e ristoranti, dove consentire l’accesso anche con una sola dose di vaccino, senza il completamento dell’intero ciclo vaccinale. (fonte Adnkronos)