Movida sfrenata a Frontone: scatta la protesta dei barcaioli di Ponza
I barcaioli di Ponza sono stanchi di aver a che fare con comitive di giovani ubriachi fuori controllo. Per questo, hanno deciso di cancellare tutte le corse dopo le 17
Ponza – La situazione a Ponza sembra fuori controllo e non solo per il Covid (ricordiamo che, il sindaco Ferraiuolo ha firmato un’ordinanza che dispone l’obbligo per tutti i cittadini presenti sul territorio comunale di indossare la mascherina anche all’aperto durante tutto l’arco della giornata e a prescindere dalla distanza interpersonale). A testimoniare il caos che regna sull’isola è la protesta dei barcaioli, scattata dopo diversi episodi di movida sfrenata sulla spiaggia di Frontone.
La protesta dei barcaioli di Ponza
Ma in che cosa consiste la protesta della cooperativa dei barcaioli di Ponza? Nella scelta di stoppare le corse dalla spiaggia di Frontone al porto dopo le 17.
Un orario simbolo, scelto in rispetto del fatto che, solitamente, a quell’ora, dalla spiaggia si stanno ritirando e/o si sono già ritirati gli anziani e le famiglie con bambini piccoli al seguito.
Un orario che contiene in sé tutto il senso della protesta: sono stanchi di aver a che fare con comitive di giovani ubriachi, che prendono d’assalto gli scafi (col rischio anche di fare assembramento) e che, spesso, rischiano, col loro stato alcolemico, di mettere in pericolo la corsa stessa.
“Si avvisa la gentile clientela – scrivono, infatti, con cartelli posti alla postazione degli imbarchi – che, vista la situazione ingestibile della movida sulla spiaggia di Frontone, in autotutela, abbiamo scelto che l’ultima corsa dalla spiaggia sarà alle ore 17,00. Questa decisione resterà valida fino a data da destinarsi… Ci scusiamo per il disagio ma non per nostra volontà…”
Il “problema” Frontone: è davvero tutta colpa della movida?
Non solo. A chi ha chiesto se il problema non sia la movida in sé, ma il fattore “spazio” (Frontone resta una delle poche spiagge accessibile dell’isola lunata) i barcaioli hanno dato una risposta chiara e netta.
Il “problema Frontone” non esiste, nel senso che la situazione che regna nell’isola non deriva dal fattore spazio, ma dalla movida sfrenata, tant’è che spiegano: “Non è un problema di spazi. Il problema sono i ragazzi, soprattutto minorenni, ubriachi, che creano caos in barca… Non possiamo rischiare di andare in prigione per quei pochi che vendono alcol.”
Una protesta simbolica, ma che, in tempi di pandemia riporta in voga un problema quanto mai attuale: sull’isola lunata si stanno svolgendo i dovuti controlli sulla movida? Si stanno prendendo le dovute precauzioni (ordinanza a parte) per evitare che si ripeta il caso Sardegna dell’anno scorso?
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