Il 4 di coppia quinto in finale alle Olimpiadi, Venier: “Siamo molto amareggiati”
Un filaremo pregiudica la gara degli azzurri, tanto attesi. Alla quinta Olimpiade il canottiere ringrazia
Tokyo – E’ il momento dell’attesissima finale del quattro di coppia maschile, con Gentili, Rambaldi, Panizza e Venier a caccia della miglior prestazione.
Allo start subito in brivido per l’Olanda favorita della vigilia, che dopo poche palate è vittima di un’imbardata che ne rallenta la corsa e che permette alla Gran Bretagna di passare in testa ai 500 metri, tallonati dagli azzurri con la Polonia terza. Ancora britannici in testa al passaggio del ponte su un lago non perfetto a causa del vento, e infatti un filaremo frena letteralmente la corsa azzurra dopo i 750 metri, uno stop che di fatto costringe Gentili e compagni a fermarsi e ripartire, mentre dalle retrovie esce bene l’Olanda, seconda a metà gara dove l’Italia è quinta, in un fazzoletto che racchiude le prime cinque in appena un secondo. Si prospetta una seconda parte di gara al cardiopalmo, le acque ventose del Sea Forest ci mettono del loro e anche l’Australia dopo la metà gara è vittima di una lieve imbardata che ne rallenta la corsa. Si alza il vento ancora in prossimità dei 1500 metri, dove l’Olanda passa avanti alla Gran Bretagna mentre Gentili e compagni cercano di rientrare in zona medaglia, anche se la frenata improvvisa nel secondo quarto di gara si fa purtroppo sentire. Gli Oranje avanzano decisi a dimostrare la loro superiorità mentre per il rush conclusivo cresce a 40 colpi la velocità in acqua degli azzurri, che tentano il tutto per tutto mentre l’Olanda va a vincere l’oro olimpico siglando con 5.32.03 la miglior prestazione mondiale. Per l’argento la Gran Bretagna la spunta di poco sull’Australia, mentre l’Italia chiude quinta, tra la Polonia e l’Estonia. Una finale che lascia l’amaro in bocca al quartetto azzurro, per quanto accaduto poco prima di metà percorso.
- Olanda (Lucas Theodor Dirk Uittenbogaard, Abe Wiersma, Tone Wieten, Koen Metsemakers) 5.32.03, 2. Gran Bretagna (Harry Leask, Angus Groom, Tom Barras, Jack Beaumont) 5.33.75, 3. Australia (Jack Cleary, Caleb Antill, Cameron Girdlestone, Luke Letcher) 5.33.97, 4. Polonia (Dominik Czaja, Wiktor Chabel, Szymon Posnik, Fabian Baranski) 5.34.27, 5. Italia (Simone Venier, Andrea Panizza, Luca Rambaldi, Giacomo Gentili) 5.37.29, 6. Estonia (Juri-Mikk, Allar Raja, Tonu Endrekson, Kaspar Taimsoo) 5.38.58.
Simone Venier (numero quattro – Fiamme Gialle): “Abbiamo iniziato la finale facendo ciò che ci eravamo detti di fare, ovvero partendo bene e uscendo fuori dal gruppo, poi però queste erano le condizioni del lago, ed è andata così. Quel filaremo ci ha fatto letteralmente fermare, siamo ripartiti ma era pur sempre una finale olimpica, una gara molto veloce, con la prima classificata che ha fatto il record del mondo, e dunque rientrare in zona podio sarebbe stato impossibile per chiunque. Siamo amareggiati, molto. Devo però ringraziare chi ci ha permesso di arrivare fino a qui, ovvero la mia famiglia, le Fiamme Gialle, la Federazione. Volevamo onorare la memoria di Filippo Mondelli con un podio, ci abbiamo provato, è andata così, complice un bacino remiero difficile da gestire, ventoso e con folate improvvise che arrivavano da tutte le parti. Oggi doveva vincere chi avrebbe sbagliato meno, e così è stato, complimenti quindi a chi ha sbagliato meno di noi e ci è arrivato davanti”. (canottaggio.org)
(foto@canottaggio.org)
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