Una Capitale policentrica e con poteri speciali: il “sogno” di Gualtieri per Roma

29 luglio 2021 | 19:00
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Una Capitale policentrica e con poteri speciali: il “sogno” di Gualtieri per Roma

Il candidato del centrosinistra ospite al Festival dell’Architettura per il primo confronto pubblico fra i quattro in corsa per il Campidoglio: “Governare bene a Roma è possibile”

Roma – Con il primo confronto pubblico fra i quattro candidati a Sindaco di Roma, ospiti della Casa dell’Architettura di Roma (leggi qui), la corsa per il Campidoglio è ufficialmente entrata nel vivo.

Tra i principali argomenti discussi da Roberto Gualtieri (centrosinistra), Carlo Calenda (lista civica), Enrico Michetti (centrodestra) e la sindaca “uscente” Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle), la digitalizzazione dei servizi pubblici e amministrativi, i fondi in arrivo per il Recovery Plan e l’eventualità di concedere dei “poteri speciali” alla Capitale.

Per Gualtieri, già ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Conte bis, Roma “non può permettersi altri cinque anni di inerzia amministrativa“: “Bisogna rimboccarsi le maniche – ha detto – ed elaborare programmi e progetti precisi”. Ecco i suoi.

La Roma del futuro

Per immaginare la Roma del futuro, sostiene il candidato del centrosinistra, “dobbiamo mettere la città in grado di erogare i servizi essenziali, di spendere ed erogare risorse, cosa che, purtroppo, non è accaduta in questi anni. In molte altre città europee questi argomenti non sono neanche oggetto di campagna elettorale, sono la base, a Roma va così ed è giusto parlarne”.

“Noi – sottolinea – abbiamo un’idea di città policentrica, in grado di rigenerare e riqualificare i suoi spazi, così che possano diventare luoghi d’incontro, di cultura, di lavoro. Dobbiamo declinare le straordinarie opportunità che abbiamo in termini di risorse, anche europee, avendo sottomano dei progetti, ma dobbiamo coordinarli entro una visione di città. Vogliamo costruire un’integrazione fra politiche di riqualificazione, di servizi di cura decentrati e di sostegno alle nostre filiere produttive. Questa ambiziosa ma possibile visione costituisce l’ultimo treno per la nostra città per rinnovarsi, e chiediamo a tutti di partecipare e collaborare”.

L’efficientamento dei servizi amministrativi capitolini

L’efficientamento dei servizi della Pubblica amministrazione della Capitale è, per Gualtieri, un “punto decisivo: ci sono uffici sguarniti, manca la digitalizzazione, mancano i dipendenti, mancano i permessi a costruire. Noi – spiega – stiamo predisponendo una revisione della macchina organica per potenziare le strutture del Campidoglio in deficit, come il Dipartimento Urbanistica”.

Occorre, inoltre, fare “attenzione al reclutamento” del personale, con “modifiche ai concorsi per attingere e rafforzare la pianta organizzativa del Campidoglio. È evidente che in una fase temporanea bisogna attingere dall’esterno.Va cambiato il metodo di gestione: c’è stata troppa divisione tra la politica e l’Amministrazione, che ha portato una grande burocratizzazione. E l’unico modo per fare questo è coinvolgere i vertici dell’Amministrazione. Il Sindaco deve leggere le carte e chiedere agli amministratori subito quali intoppi ci sono”.

La digitalizzazione non è, secondo Gualtieri, “solo rendere digitali le carte, ma anche le procedure amministrative”. “Governare bene a Roma – sostiene – è possibile“.

Poteri speciali per la Capitale

A Roma, dice l’ex Ministro riferendosi al disegno di legge che concederebbe alla Capitale dei poteri speciali e inediti, “servono riforme, e speriamo che questo percorso parlamentare sia il treno giusto”. “Auspico che ci sia unità fra le forze politiche romane per vincere questa battaglia, ma non sarà la soluzione magica: ci sono altri aspetti politici e di qualità e capacità di governo di cui tenere conto”.

“In questi ultimi anni, l’egemonia leghista ha deciso che la Capitale non dovesse essere al centro dello sviluppo del Paese: è bene che si contrasti questa impostazione. Nel 2017 – racconta – la Regione Lazio ha offerto dei poteri alla Sindaca e la Sindaca li ha rifiutati; noi ce li prenderemo”.

Come Roma dovrebbe spendere i soldi del Recovery Plan

Alla domanda su come la città dovrebbe spendere i soldi in arrivo grazie al Pnrr, Gualtieri risponde sottolineando come “l’elenco di soldi non spesi o persi da Roma per imperizia è talmente lungo che fa uscire il fumo dalle orecchie. Quand’ero Ministro abbiamo fatto due bandi per il trasporto di massa e i soldi erano andati a tutti tranne che alla Capitale, dove non era stato progettato nulla. Adesso abbiamo l’ultima opportunità per ripartire; abbiamo risorse enormi che non avremo mai più e dobbiamo progettare subito”.

“Le risorse arriveranno se verranno raggiunti gli obiettivi dei progetti: abbiamo tempi compressi per realizzare progetti molte volte superiori a ciò che è stato speso in questi anni. Se risanare il bilancio significa inattività, è un problema, non è una cosa di cui vantarsi”, dice, rivolgendosi alla sindaca Raggi.

La realizzazione dei progetti, spiega Gualtieri, “richiede capacità inedita di essere competente ed efficiente e di saper coinvolgere anche il governo nazionale, con cui l’Amministrazione deve interloquire. Ci serve una città policentrica: abbiamo quasi 200 quartieri, dobbiamo ripensare insieme un’idea dello spazio urbano anche attingendo ai progetti delle altre capitali europee. Non possiamo permetterci altre cinque anni di inerzia amministrativa”.
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