Sud Pontino, la Cri sollecita: “Un rifugio per i senzatetto in vista del prossimo inverno”
I volontari auspicano che “la nuova amministrazione di Formia insieme al Distretto Socio Sanitario 5 si adoperi per realizzare un centro di accoglienza”
La Croce Rossa italiana Comitato sud Pontino Odv prosegue nel suo impegno silenzioso diretto a dare conforto ai senzatetto.
“La sera – dicono tre volontari in servizio presso la Cri, Audrey, Chiara ed Emilio – è il momento, per ognuno di loro, per trovare un giaciglio dove ripararsi per passare la notte in quanto la condizione di un senza dimora non ha certezze, oggi qua, e domani?
Recinzioni e chiusure di cancelli o costruzioni di mura con blocchi di cemento, fanno la differenza. Stasera durante i vari spostamenti da una città all’altra – raccontano i tre volontari -, discutevamo sulla possibilità di inserire uno di loro nel tessuto sociale, attraverso un inserimento in qualche struttura d’accoglienza e valutavamo le numerose difficoltà che potrebbero emergere. In fondo loro sono abituati ai loro tempi di vita ai loro spazi e luoghi dove passare la giornata e la notte, diciamo sono proprietari di un rifugio, una casetta, una ‘baracca’ costruiti in posti inimmaginabili dalla gente comune.
Loro sono padroni dei propri spazi e dell’ambiente dove passano la giornata e sono chiusi in sé stessi. Sono donne e uomini senza obiettivi e mete.
Adesso si fa più viva la necessità di riaprire per l’inverno prossimo il Rifugio dell’accoglienza e della solidarietà – pensano e programmano un intervento in vista dell’inverno i volontari -, abbiamo bisogno di una struttura dove si possa offrire dei servizi minimi e di poter strutturare un percorso di inclusione sociale li dove si individui per qualcuno qualche spiraglio e desiderio di riuscirci.
L’amministrazione futura di Formia – concludono – avrà anche questo compito, ascoltare le nostre parole perché sono piene di esperienza e di storie di umana solidarietà, dovrà essere insieme al Distretto Socio Sanitario 5 protagonista indispensabile per una futura struttura di accoglienza stabile e duratura nel tempo”.
(Il Faro online)