Tokyo 2020, Paltrinieri eroe del fondo: un bronzo che vale oro
10 km di cuore puro e di volontà ferrea. L’azzurro riscatta due mesi di inferno: “La giusta ricompensa”
Tokyo – I Supereroi esistono veramente. Uno di questi, capace di cancellare i fantasmi della mononucleosi e della stanchezza, è Gregorio Paltrinieri che stupisce tutti e si prende un bronzo che sa di impresa nella 10 km in acque libere.
Il 26enne fuoriclasse di Carpi, dopo l’argento negli 800(leggi qui), doma le acque di Odaiba Marine in 1h49’01”1, preceduto dal tedesco e campione del mondo Florian Wellbrock, in testa fin dal primo giro, in 1h48’33”7, e dall’ungherese Kristof Rasovszky, che resiste al ritorno dell’azzurro ed è secondo in 1h48’59”0.
SuperGreg è leggenda, esce fuori dall’acqua stremato e sorretto dal suo tecnico Fabrizio Antonelli e aggiorna il libero dei record.
L’Italia del nuoto in acque libere infatti festeggia così la terza medaglia olimpica della storia, prima al maschile, dopo il bronzo di Martina Grimaldi a Londra nel 2012 e l’argento di Rachele Bruni a Rio de Janeiro nel 2016. Wellbrock e Paltrinieri si affiancano al tunisino Oussama Mellouli, in passato unico atleta ad essere salito sul podio nella stessa edizione delle Olimpiadi sia in piscina sia nel fondo.
“Più di questo non potevo fare. E’ la giusta ricompensa dopo due mesi d’inferno. Vado via da Tokyo con due medaglie e posso ritenermi soddisfatto – spiega il campione europeo in carica nella 10, nella 5 e con la 4×1.25 km – I piani non erano questi, ma per come sono arrivato va benissimo. Faceva molto caldo. La gara è partita subito a tutta e io neanche mi sono accorto dell’accelerazione di Wellbrock. Poi Fabrizio (Antonelli, ndr) mi ha spronato ad andare a riprendere i primi, mi ha perfino fatto saltare il primo rifornimento. Alla fine il tedesco era irraggiungibile, ha disputato la gara perfetta; ho provato a superare il magiaro che è stato bravo a non darmi lo spazio”.
Il tricampione europeo, bimondiale e olimpico dei 1500 non ha neanche la forza di esultare, perché è andato oltre i propri limiti. “Ho voluto questo bronzo a tutti i costi, perché queste Olimpiadi non mi avevano ancora appagato del tutto: adesso sì. Il quarto posto nei 1500 è stata una brutta botta. Vado via comunque con il sorriso, perché più di così era impossibile. Questa medaglia è una delle più sofferte della mia carriera, ma me la sono meritata, perché nonostante una condizione difficile non ho mollato. Sono contento di aver combattuto e di aver dato il massimo – prosegue Paltrineri – Fosse per me ci riproverei anche la settimana prossima. Adesso ho tre medaglie olimpiche in tre discipline differenti (800, 1500 e 10 km) ed è bello anche questo”.
Non riesce a trattenere le lacrime e le emozioni il tecnico Fabrizio Antonelli. “Ha buttato l’anima, il sangue e tutto quello che aveva. Credo sia stato l’anno più duro della sua carriera. Ha compiuto qualcosa di miracoloso. Due mesi fa valutavamo ogni giorno se era il caso di far partire Greg, di farlo allenare o di fargli fare l’attenzione. In questo periodo è aumentato l’affetto e la stima nei suoi confronti. Avevamo un piano in testa, eravamo proiettati a gareggiare con l’obiettivo di conquistare tre ori, ma la mononucleosi ha stravolto ogni previsione. Gregorio si è rivelato ancora più uomo, campione e fenomeno, perché ha preparato un’Olimpiade in condizioni quasi impossibili”. Poi il tecnico federale racconta il suo rapporto con Paltrinieri. “Lui pretende sempre il massimo da se stesso e da chi gli sta vicino, ed io tutti i giorni cerco di metterci impegno e trovare soluzioni. Continueremo a lavorare per la sua evoluzione. Appena sarà in salute, metteremo nel mirino le Olimpiadi di Parigi 2024, per riprenderci ciò che abbiamo lasciato in Giappone. Queste medaglie dal punto di vista tecnico e di gestione hanno un valore pazzesco: un mese fa non eravamo sicuri neanche di partecipare a tutte e tre le gare e si valutava persino di nuotare solo la 10 km che era l’ultima in calendario”.
L’altro azzurro in gara Mario Sanzullo (Fiamme Oro / CC Napoli) chiude al quattordicesimo posto in 1h53’08”6. “Posso solo fare i complimenti ai ragazzi che sono arrivati davanti. Questa mattina le condizioni erano estreme per me – sottolinea il ventottenne di Massa di Somma, allenato da Emanuele Sacchi, per Fiamme Oro e Circolo Canottieri Napoli – Voglio comunque dedicare questa gara a mio nonno che è venuto a mancare in settimana: avrei voluto fare meglio, ma va bene così”.
La Gara
Ventisei atleti al via per i 7 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1435 metri del parco marino di Odaiba. Temperatura dell’acqua 29.5 gradi, 27.5 dell’aria e umidità intorno all’80%. La fase di studio dura il tempo di un amen. Poi, come sempre, è il campione del mondo Florian Wellbrock a rompere gli indugi e a prendere margine: il tedesco chiude il primo giro in 15’49”3.
A seguire il 24enne francese Marc-Antoine Olivier (bronzo olimpico e argento mondiale, nonché secondo alle spalle di Paltrinieri nella 5 km) a 6”4, l’unghererese Kristof Rasovszky a 13”6 e l’altro tedesco Rob Muffels che guida il gruppo a 21”2, con Mario Sanzullo che passa dodicesimo a 26”1 e Gregorio Paltrinieri diciassettesimo a 31”9. Wellbrock sempre in testa al passaggio ai 2.9 km in 31’20”5, ma Olivier e Rasovszky dimezzano il ritardo dal tedesco; Paltrinieri risale al quarto posto a 33”5, mentre Sanzullo è undicesimo a 43”5. Il transalpino ricuce lo strappo e passa in testa al terzo giro, con Wellbrock e Raszovsky che restano in scia; e SuperGreg che si mantiene quarto a 18”3, seguito dall’americano Jordan Wilimovsky (21”5) e dal canadese Hau-Li Fan (23”0). Sanzullo sale al nono posto a dieci secondi da Paltrinieri. A metà gara (5.2 km) Wellbrock torna in testa con una manciata di secondi di vantaggio su Rasovszky ed Olivier; Paltrinieri si mantiene a 15”5, mentre Sanzullo perde contatto e scivola all’undicesimo posto ad oltre un minuto dai migliori. A tre giri dal termine, dopo il rifornimento, tedesco, ungherese e francese occupano sempre le prime tre posizioni; ma il 26enne di Carpi riduce il ritardo ad appena 8”3. Ai 6.6 km riparte il forcing di Wellbrock che stavolta precede il magiaro di 6”9, il transalpino di 8”3 e l’azzurro di 9”9. Dietro i quattro c’è il greco Athanasios Kynigakis quinto a 23”9, mentre Sanzullo scende al quartodicesimo posto a quasi due minuti dai leader. Proprio l’ellenico aumenta di giri e, a sorpresa, all’inizio del quinto giro riporta sotto il gruppo. Wellbrock infatti gira sempre davanti, con in scia Rasovzky, Olivier, Kynigakis, Paltrinieri e l’israeliano Matan Roditi. Paltrinieri scala al secondo posto con 5”5 di ritardo da Wellbrock a due chilometri dalla fine; Rasovszky, Olivier e Roditi restano sui piedi dell’azzurro, mentre Kynigakis paga lo sforzo e scivola a una ventina di secondi. Non c’è un attimo di respiro. Tutti saltano l’ultimo rifornimento e Wellbrock torna ad attaccare ad un chilometro dalla fine solo l’ungherese tiene botta e si mantiene a quattro secondi dal tedesco; Paltrinieri perde qualche metro e passa a 13 secondi, marcato da Olivier e dall’israeliano. A mille metri dalla fine Wellbrock aumenta la gambata, Raszovsky perde qualche metro; l’azzurro accelera a sua volta e stacca Olivier.
Ultimi cinquecento metri da vivere tutti d’un fiato. Wellbrock dà ancora gas ed è imprendibile. Paltrinieri trova energie da supereroe e affianca Rasovszky all’ingresso dell’imbuto; ma il magiaro è specialista dello sprint ed è argento. Paltrinieri si prende un bronzo che vale oro. (federnuoto.it)
(foto@DeepBlueMedia)
Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Sport
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie di Sport