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Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato

9 agosto 2021 | 12:58
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Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato
Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato
Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato
Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato
Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato
Fiumicino, la Caserma del Ctr apre le porte ai Vam del 1978… un tuffo nel passato

“Rimpatriata” dopo 43 anni, stessa caserma, stesse emozioni… e qualche capello bianco in più

Fiumicino – “Abbiamo varcato quel cancello come avieri Vam 84° Corso per l’ultima volta, felici e contenti, sventolando il congedo tra le mani esattamente il 5 marzo del 1979. Eravamo partiti per Viterbo il 6 marzo 1978, e dopo due mesi di addestramento (segnati tragicamente prima il 16 marzo dal tragico rapimento di Aldo Moro in via Fani e poi il 9 maggio dall’assassinio dello statista democristiano) siamo stati assegnati al VI Deposito centrale di Fiumicino, oggi Ctr (Centro tecnico rifornimenti). Finalmente – raccontano -, dopo un anno, era terminata la nostra naja”.

Dopo 43 anni quei giovani avieri hanno varcato nuovamente la soglia di quel cancello in ferro; gli stessi compagni di allora, gli stessi sorrisi, la stessa goliardia… con qualche capello bianco in più.

“E’ stata un’emozione forte rivedere il corpo di guardia, dove per 24 ore alloggiavamo alternando i turni di guardia nell’arco della giornata, e soprattutto quelle torrette dove ognuno di noi è salito e sceso almeno 150 volte per i turni di guardia,

Come non ripensare ai momenti nei quali il freddo e il gelo si impadronivano di chi era di guardia, protetto solo da una coperta sistemata sulle spalle, e assistito da una bustina di “cordiale” e una barretta di cioccolato fondente. Momenti indelebili nei ricordi di chiunque sia stato VAM in qualsiasi caserma dell’Aeronautica Militare”.

“Una rimpatriata – concludono – resa possibile dal comandante del Ctr col. Ciro Piergianni, al quale vanno tutti i nostri ringraziamenti”.

Quella caserma, punto di riferimento del territorio, con le sue mille storie da raccontare (chi non ricorda, ad esempio, l’epico aereo giallo?) era e resta un simbolo di efficienza e di valori. Per non parlare dei VAM poi, avieri che mitra in mano, insieme ai carabinieri, furono protagonisti a Sigonella del momento più delicato dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, tanto da meritare l’elogio pubblico del presidente delle Repubblica Francesco Cossiga.

L’aeronautica militare può andare orgogliosa dei suoi militari, che fossero di naja o di carriera. E a tutti ha dato disciplina, ricordi, emozioni. Non è un caso se a distanza di decenni quel cancello in ferro resta una porta aperta… nel cuore di ogni aviere.