100 farfalla da favola, Gilli oro paralimpico a Tokyo: “Un capolavoro costruito con tutta la squadra”
Incredula l’azzurra dopo la finale con record paralimpico. Con lei Alessia Berra seconda e felicissima: “A chi ha creduto in me”
Tokyo – 100 farfalla e gioia azzurra. Al femminile. Carlotta Gilli si prende il primo oro della carriera alle Paralimpiadi nei 100 farfalla e lo fa anche per l’Italia Team, con lei Alessia Berra è argento nella stessa finale e specialità. Dopo il bronzo di Francesco Bettella nei 100 dorso (leggi qui), arrivano altre due medaglie per l’Italia in una gara sola.
Carlotta, già pluricampionessa mondiale e europea, registra il record paralimpico di 1:02.65, mentre Alessia fa 1:02.89. Amiche e compagne di squadra che pitturano una bellissima doppietta, di una Nazionale che promette di collezionare altri allori, festeggiano a bordo vasca a margine di una splendida finale a Tokyo. L’Italia e il nuoto hanno la loro prima campionessa paralimpica con oro scintillante: “Sono veramente senza parole, nel migliore dei sogni neanche non sarebbe stato possibile. Gara troppo emozionante, ma tanto in tensione. Abbiamo fatto un capolavoro”. Dice la Gilli ai microfoni di Raisport. Medaglie tantissime in carriera per l’azzurra: “Vuol dire tantissimo. Non ci credo ancora. L’ho sognato tante volte, l’ho pensata la gara, me la immaginavo così. Volevo riprendermi quel tutolo che a Londra mi era sfuggito. Volermi riprendere il delfino, devo ringraziare Alessia, senza di lei non sarei arrivata qui, ero agitatissima, devo imparare da lei. La famiglia è importante. La medaglia sono venuta solo a ritirarla”. Ne è convinta Carlotta. Una campionessa lo fa, con la sua consapevolezza agonistica e morale: “L’ho vinta nei mesi passati con tutti coloro che mi hanno supportato in questo anno di sacrifici, ne è valsa la pena. Alle mie società Rari Nantes e Fiamme Oro”. Sottolinea la Gilli.
“Non ci credo – esordisce la Berra, accanto a Carlotta, felice di essere salita sul podio – ho lavorato tantissimo sul ritorno, ho voluto farlo diventare il mio punto di forza. Le mie avversarie erano di un altro livello, voglio dedicare l’argento a chi ha creduto in me e chi ha lavorato con me, siamo una squadra”.
(foto@AugustoBizzi)
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