Bebe Vio: “Ho rischiato di morire e dire addio alle Paralimpiadi, invece..”
L’azzurra d’oro nel fioretto ad aprile ha sofferto di una infezione grave. Ha preparato l’evento in due mesi
Tokyo – Nessuno può contrastare l’uragano Bebe Vio nel fioretto. L’azzurra ha messo in mostra tutte le sue doti e il suo talento conquistando il secondo oro consecutivo ai Giochi Paralimpici.
Una grande pagina di sport scritta dalla portabandiera della spedizione italiana a Tokyo2020, che non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro e continua ad arricchire il suo palmares che già conta tre ori Mondiali e tre Europei: praticamente un dominio incontrastato dal 2015 a oggi.
La finale è stata un remake di quella di Rio 2016 con le stesse interpreti, l’azzurra e la cinese Zhou. “Entrambe volevamo vincere – ha detto Bebe Vio dopo la gara – sul podio lei mi ha detto “Goditela, perché alla prossima ti batto!”, ma oggi forse ne avevo di più io”.
Il sorriso e la forza di Bebe fanno pensare che sia stato tutto facile e invece, soprattutto oggi, non è stato così. “Non ci avrei mai creduto, sembrava impossibile – ha ammesso – Questa e quella di Rio sono state due medaglie completamente diverse: lì c’era l’emozione della prima volta, questa volta invece non sarei neanche dovuta essere qui. Ho avuto un infortunio molto grave a causa di un’infezione da stafilococco, mi avevano prospettato anche l’amputazione e quindi rischiavo di non potere più tirare e invece sono arrivata qui. Abbiamo preparato i Giochi in due mesi, è stata tosta, ma avevo una gran voglia di tornare in pedana e di vincere. Devo ringraziare tutto lo staff medico che ha lavorato con me, oltre al mio commissario tecnico Simone Vanni. Sono veramente fortunata ad averli, se ho vinto è grazie a loro”.
A proposito dell’infortunio Bebe Vio ha continuato raccontando i suoi ultimi mesi: “Il percorso di avvicinamento a Tokyo – ha spiegato – era andato benissimo, nonostante l’anno in più e nonostante il covid, poi purtroppo ho avuto questo infortunio che stava pregiudicando la mia partecipazione ai Giochi. Mi hanno operata il 1 aprile e da lì in poi ho iniziato un percorso di preparazione per essere qui al meglio. E’ stato un anno difficile e per questo, anche se sarà scontato, dedico questa medaglia alla mia famiglia che ha sofferto con me, ai miei allenatori e a tutta la squadra”.
(foto@BizziTeam)
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