Paralimpiadi di Tokyo, l’Italia a quota 58 medaglie: nel paraciclismo maschile è oro
Tokyo – Medaglia d’oro per l’Italia nel Team Relay di handbike ai Giochi Paralimpici di Tokyo. Al Fuji International Speedway gli azzurri Luca Mazzone, Paolo Cecchetto, Diego Colombari hanno conquistato la 50esima medaglia della spedizione azzurra in Giappone nel segno di Alex Zanardi.
Sotto la pioggia scrosciante, gli azzurri di Mario Valentini sono stati pressoché perfetti sin dalla partenza, prendendo il comando della gara con Cecchetto. Il lombardo passava il testimone a Luca Mazzone che a sua volta aumentava il vantaggio sui rivali, che per ampi tratti ha superato il minuto. Impeccabile anche l’apporto di Diego Colombari, il sostituto designato di Zanardi, che continuava a tenere gli azzurri saldamente in testa. Dopo tre frazioni da un giro per ciascuno, toccava proprio a Colombari l’onore di chiudere in bellezza e tagliare il traguardo col pugno destro alzato al cielo, prima di abbracciare i compagni e poi scattare a festeggiare il commissario tecnico Valentini, portato in trionfo da tutto lo staff.
Si tratta della settima medaglia per il paraciclismo al Fuji Speedway, la prima del metallo più prezioso a cui si aggiungono cinque argenti (due per Mazzone, uno per Cornegliani, uno per la Porcellato e uno per Farroni) e un bronzo (l’unico podio al femminile, griffato Aere).
Tiro con l’arco: Petrilli argento con orgoglio
Al suo esordio alle Paralimpiadi la reggina Enza Petrilli, classe ’90 (ha compiuto gli anni lo scorso 28 agosto) si è giocata la finalissima dell’Individuale ricurvo di tiro con l’arco contro l’iraniana Zahra Nemati che si è conclusa allo spareggio dopo un incredibile recupero dell’azzurra.
Il match finisce 6-5 (10-9) e vale il terzo oro consecutivo per Nemati, che conquista un risultato storico, mai raggiunto prima dopo l’oro di Londra 2012 vinto in finale con Elisabetta Mijno e quello di Rio 2016.
Per Enza Petrilli si tratta invece di un successo inimmaginabile se consideriamo che quella di Tokyo era solamente la sua seconda gara internazionale!
Dopo i primi 3 set Petrilli era sotto 1-5 (21-27, 28-28, 20-25). Poi anche la Nemati commette qualche errore ed Enza ne approfitta vincendo il quarto e quinto parziale 22-21 e 25-23 che vale il 5-5 e lo shoot off. Nell’ultima freccia al 9 della Petrilli la campionessa iraniana piazza una X che nulla toglie al grande successo dell’arciera italiana: “È un argento che brilla più di un oro, assolutamente inaspettato – ha detto l’azzurra subito dopo la freccia di spareggio -. È la mia seconda gara internazionale e per questi me la godo ancora di più”.
“Una gioia indescrivibile, devo ancora metabolizzare perché è un’emozione troppo forte – ha detto ai microfoni di Rai Sport -. Anche quando ero sotto 5-1, quando la mia avversaria ha commesso degli errori ci ho provato e ci ho creduto fino alla fine. Quando ero alla freccia di spareggio mi sono detta vada come vada, io ho già vinto”.
Sulle condizioni ambientali aggiunge: “Il vento oggi non ha dato fastidio, c’era la pioggia che è stata incessante ma alla fine mi ha portato fortuna. Non avrei mai immaginato di venire a Tokyo e arrivare a vincere una medaglia. Sono poco meno di 4 anni che tiro con l’arco, quindi ero arrivata qui senza asoettative”.
Questa la dedica dell’azzurra: “Dedico la medaglia alla mia famiglia, al mio fidanzato e al mio allenatore, che ci crede più di me…”. A questo punto mirino su Parigi 2024: “Non conosco il francese ma studierò”, conclude con uno splendido sorriso di commozione la giovane atleta calabrese.
Nuoto: Fantin e Barlaam argento nei 400 stile e nei 100 farfalla
Nel nuoto, argento per Antonio Fantin nei 400 stile libero S6. L’azzurro nuota in 4:55.70, 1.28 di ritardo dal brasiliano Glock (4:54.52). Terzo il rappresentante della RPC Lenskii (5:04.82). “Sinceramente speravo di chiudere tutto il ciclo che avevo iniziato vincendo questa gara come ai Mondiali del 2017 a Città del Messico e poi ai Mondiali di Londra e agli ultimi Europeo. Mi dispiace molto, soprattutto dopo l’oro di ieri ma non mi aspettato che il brasiliano nuotasse così, anche perchè quest’anno non era andato mai sotto i 5:05 e quindi complimenti a lui. Sono soddisfatto di come stiano andando queste Paralimpiadi soprattutto perchè è la mia prima partecipazione a un evento del genere e sono molto contento del record mondiale di ieri”.
Il secondo argento arriva con Simone Barlaam nei 100 farfalla S9. Il milanese ferma il tempo sul 59.43, secondo alle spalle dell’australiano Martin, che con 57.19 stabilisce il nuovo record mondiale. Terzo l’atleta della RPC Skaliukh (1:00.54). Quarto, con il tempo di 1:00.75, Federico Morlacchi. “Sono contento, ho fatto una bellissima gara e ho portato a casa l’argento, che è pur sempre un argento conquistato a una Paralimpiade – spiega Barlaam – peccato non essermi avvicinato al record del grande Federico Morlacchi. Domani ci sarà l’ultima gara, la staffetta, dove puntiamo ad andare a medaglia e a chiudere in bellezza questi Giochi”.
Ancora una medaglia, la quinta a questi Giochi, per Stefano Raimondi, secondo nei 100 dorso S10. Il veronese nuota in 59.36, terminando la sua gara alle spalle dell’ucraino Krypak (57.19) e davanti al francese Marais (1:01.30). Quarto Riccardo Menciotti con1:01.46. “Negli ultimi metri ho cercato di centellinare le forze per affrontare le gare di domani e per arrivare sul secondo gradino del podio. L’ultimo 25 è stato davvero duro ma ho dato tutto quello che riuscivo a dare e sono felice. Domani avrò i 200 misti dove incontrerò di nuovo l’ucraino. Al momento lo ritengo una spalla sopra le mie possibilità ma cercherò di dargli fastidio per farlo tirare un pò di più”. Per quanto riguarda il bilancio, a oggi, dei Giochi, Raimondi ammette: “Mi aspettavo una medaglia in più, quella nei 50 stile nella prima giornata. Mi son detto che se avessi continuato così sarebbe stata dura. Poi, per fortuna, il giorno dopo avevo la mia gara e sono riuscito a vincere. A quel punto ho preso fiducia anche sotto l’aspetto mentale”.
E’ argento anche per Arjola Trimi nei 50 stile libero S4: 40.32 il tempo della lombarda, che si piazza alle spalle dell’australiana Watson (39.36) e davanti alla spagnola Fernandez Infante (40.85). “Una gara bellissima, mi sono divertita – assicura la Trimi – sono contenta del mio tempo, anche se speravo di fare 40. Il bilancio di questa Paralimpiade è assolutamente positivo, non avrei potuto chiedere di più”.
Vale la medaglia di bronzo il tempo di 1:14.87 fatto registrare da Francesco Bettella nei 50 dorso S1. Oro all’israeliano Shalabi (1:11.79), argento all’ucraino Kol (1:13.78). “Non sono contento al 100% – ha dichiarato il nuotatore padovano – secondo valevo un tempo più basso, tant’è che nella gara dei 100 ho fatto il passaggio dei 50 più veloce e quel passaggio avrebbe voluto dire medaglia d’argento. Mi sentivo bene, anche in riscaldamento e ho voluto partire ma alla fine l’ho pagato. Forse, con l’esperienza che ho, potevo giocarmela un pò meglio e questo è quello che mi rincresce di più, perchè la medaglia d’argento era là.
Ad ogni modo sono contento per aver conquistato due medaglie in due gare – prosegue Bettella – e poi bisogna dire che ho fatto la prima gara il primo giorno e oggi è il nono: tenere alta la concentrazione durante tutto questo tempo non è stato facile”.
Nei 50 stile libero S4, bronzo per Luigi Beggiato con 38.12. L’oro è andato all’israeliano Dadaon (37.21), l’argento al giapponese Suzuki (37.70). “Se qualcuno, un anno e mezzo fa, mi avesse detto che sarei andato alla Paralimpiade e avrei vinto addirittura tre medaglie non ci avrei creduto – ammette Beggiato – quindi sono molto soddisfatto. Per quanto riguarda la gara di oggi, ho avuto un problema in partenza, mi si sono accavallate le gambe e questo non mi ha permesso di avere un buon assetto,inoltre ho commesso un errore in arrivo ma aver ottenuto tutti questi risultati, essermela giocata con dei grandissimi campioni vuol dire tantissimo. Sono molto fiducioso in vista del prossima anno e, in prospettiva futura, per Parigi 2024”.
Nei 50 dorso S1 femminili, quinto tempo per Angela Procida con 1:12.69. Primo gradino del podio per la Yip, nuotatrice di Singapore (1:02.04), terzo per la cinese Feng (1:11.55). Nei 50 S3 maschili, settimo posto per Vincenzo Boni (47.68). Successo per il messicano Lopez Diaz (44.66), secondo e terzo posto rispettivamente, per il cinese Zhou (45.25) e per l’ucraino Ostapchenko (49.95). (cip.it)
(foto@Bizzi/Cip)
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