Monica Contrafatto e il bronzo della storia alle Paralimpiadi: “A chi ha creduto in me”
100 metri corsi in 14”73 e vinti insieme alla Sabatini e alla Caironi. L’azzurra entra nella leggenda dell’atletica
Tokyo – Una splendida Monica Contrafatto, con il cuore pieno di sogni e la mente in Afghanistan, ha superato un traguardo di carriera eccezionale. Amputata al ginocchio destro e ispirata proprio da Martina Caironi che nel 2012 vinceva le Paralimpiadi a Londra nei 100 metri, mentre lei era in ospedale convalescente dal grave incidente avvenuto in missione nel paese asiatico con la divisa dell’Esercito (con medaglia d’oro al valore), eccola oggi sul podio di Tokyo 2020. E con la stessa medaglia vinta a Rio 2016: “Dedico la mia medaglia a chi ha creduto in me”. Ai microfoni di Raisport, appena dopo la finale della storia, vinta letteralmente e statisticamente con Ambra Sabatini prima con l’oro firmato dal record mondiale e con Martina Caironi con l’argento della leggenda, Monica è emozionata profondamente. Lancia un pensiero anche all’Afghanistan dove vorrebbe tornare e alle tantissime donne in questi giorni in difficoltà.
L’azzurra ha scritto la storia azzurra e unica nel suo genere tagliando il traguardo in 14”73. Forse non accadrà più una impresa sportiva del genere. Tre donne dell’atletica paralimpica insieme sullo stesso podio di specialità. E nei 100 metri T63. Incredibile. Premiata dal presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, per sancire la firma del destino, la Contrafatto ha cantato l’inno di Mameli con le sue compagne sul podio, sul terzo gradino, ma in fondo tutte e tre, e lei pure, sullo stesso piano per festeggiare una Italia straordinaria alle Paralimpiadi, che ha vinto la medaglia numero 69 a Tokyo. L’edizione del primato.
(foto@Bizzi/Cip)
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