11 settembre 2001: vent’anni dopo il 40% dei morti di Ground Zero non ha ancora un nome
A molti è sembrata un’eternità, in realtà tutto si è svolto nel giro di 102 minuti
New York – L’11 settembre 2001 è una data spartiacque che ha cambiato per sempre non solo la storia degli Stati Uniti, ma di tutto il mondo. Le immagini dello schianto degli aerei manovrati dai ‘piloti di al-Qaeda’ sulle Torri Gemelle e poi sul Pentagono rimarranno per sempre nella memoria di tutti coloro che quel giorno accesero la tv e vissero in diretta quei momenti irreali e allo stesso spaventosi. Film, documentari, serie tv e libri hanno analizzato in ogni dettaglio l’attacco sferrato ormai 20 anni fa da Osama Bin Laden al cuore dell’America. Un evento finito sui libri di storia di cui, tuttavia, basta conoscere alcune curiosità per comprenderne bene la portata.
Una, alquanto macabra, riguarda le 2.753 vittime del World Trade Center a Manhattan. Come riporta l’emittente Abc, in 20 anni – attraverso l’analisi dei resti di dna umano rinvenuti tra le macerie – l’Office of Chief Medical Examiner di New York ne ha identificate solo 1.647, le ultime due solo pochi giorni fa. Il 40% dei morti di Ground Zero non ha ancora un nome.
Un’altra curiosità riguarda il tempo trascorso tra l’inizio dell’attacco e il crollo di entrambe le torri del World Trade Center. A molti è sembrata un’eternità, in realtà tutto si è svolto nel giro di 102 minuti, poco meno di due ore. Il volo American Airlines 11 in viaggio da Boston a Los Angeles ha colpito la prima torre a New York intorno alle 8.46 ET. Diciassette minuti dopo, il volo United Airlines 175, anch’esso diretto da Boston a Los Angeles, ha colpito la torre sud. Quest’ultima è crollata in appena dieci secondi alle 9.59. La torre nord, invece, è venuta già alle 10.28.
Spesso ignorato, l’aspetto economico dell’attentato è stato devastante. Secondo un’inchiesta del New York Times, l’impatto dell’11 settembre è stato di almeno 3,3 trilioni di dollari tra danni materiali, recessione, indennizzi e guerra al terrorismo. La Borsa chiuse per quattro giorni dopo gli attacchi, prima volta dalla Grande Depressione, e i prezzi scesero drasticamente.
Nel 2002 le autorità di New York hanno calcolato in 55 miliardi di dollari il costo dei danni materiali, con le sole torri crollate costate 8 miliardi circa. La maggiore voce di spesa, tuttavia, riguarda la guerra al terrore, annunciata il 20 settembre 2001 dall’allora presidente Bush con l’inizio dell’intervento in Afghanistan, seguito da quello in Iraq.
Ci sono volute poi 3,1 milioni di ore di lavoro per ripulire Ground Zero da 1,8 milioni di tonnellate. Subito dopo gli attacchi, i primi soccorritori hanno salvato coloro che erano rimasti intrappolati tra le macerie. Il giorno dopo avevano una nuova missione straziante: cercare i resti umani per identificare in seguito i corpi.
Quelle operazioni furono pericolosissime. Alcuni vigili del fuoco si scrissero i nomi sulle braccia nel caso fossero rimasti schiacciati. I detriti tossici hanno anche fatto ammalare di cancro migliaia di persone. Secondo la Cnn, il luogo degli attacchi è stato ufficialmente ripulito solo il 30 maggio 2002.
L’ultima curiosità riguarda la struttura dell’One World Trade Center o Freedom Tower, il grattacielo realizzato al posto delle Torri Gemelle e che con i suoi 541 metri è il più alto d’America ed il sesto al mondo. Completato nel 2014, l’edificio ospita uffici, un osservatorio, un memoriale e un museo sull’11 settembre.
Costruito con cemento ad alta resistenza, barre di rinforzo in acciaio e dotato di una scala di sicurezza aggiuntiva per i primi soccorsi, è uno degli edifici più sicuri al mondo. All’esterno del memoriale si trova il famoso Survivor Tree, l’unico albero sopravvissuto agli attacchi e che simboleggia la rinascita. (fonte Adnkronos)