Scandalo fondi Segreteria di Stato: “Manca la prova regina”. Maxi-processo a rischio annullamento
Per i difensori dei dieci imputati, tra cui il cardinale Angelo Becciu, manca il video dell’interrogatorio di monsignor Perlasca. Senza il video il processo, dicono è da ritenersi nullo
Città del Vaticano – Manca la “prova regina” del maxi-processo in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato che ruota intorno alla compravendita- truffa di un immobile di prestigio nel quartiere Chelsea nel centro di Londra, costata alla Santa Sede una cifra stimata tra i 77 e i 175 milioni di euro. Per i difensori dei dieci imputati, tra cui il più illustre è il cardinale Angelo Becciu, manca il video dell’interrogatorio di monsignor Alberto Perlasca, all’epoca dei fatti braccio destro di Becciu.
Nelle lunghe indagini monsignor Perlasca, è stato interrogato 5 volte, due come imputato e altre tre come persona informata sui fatti. La difesa degli imputati accusa i Pm di non voler permettere l’accesso alla registrazione audio-video delle sue deposizioni. Le difese chiedono di acquisire l’interrogatorio di Perlasca, prova decisiva per l’andamento processuale.
Senza il video il processo, dicono è da ritenersi nullo. Agli atti vi è solo un verbale molto stringato, in cui mancano molte parti della testimonianza dell’ex capo dell’ufficio finanziario della Segreteria di Stato e mancano tutte le domande. Se venisse accolta la richiesta del Pg aggiunto Diddi, l’interrogatorio di Perlasca andrebbe perso in quanto non figura tra gli imputati. (fonte Agi)
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